
Approda sul tavolo del Municipio di Lugano il caso del giovane che sabato sera, durante la manifestazione musicale Palco ai Giovani, ha urinato nell'atrio dell'UBS e poi avviato un litigio con un agente di sicurezza che l'aveva redarguito (vedi articolo suggerito).
Secondo quanto riportato dal Corriere del Ticino, il giovane aveva in tasca "un lungo coltello". I consiglieri comunali leghisti Nicholas Marioli e Daniele Casalini si chiedono quindi se, vista la presenza di un'arma, non sarebbe stato più opportuno che gli agenti privati di sicurezza chiamassero pure gli agenti di Polizia, invece di lasciar semplicemente andare il giovane dopo averlo neutralizzato.
"Peccato che durante una manifestazione ben riuscita e rivolta alla gioventù, come appunto Palco ai Giovani, si debbano verificare situazioni di questo genere" esordiscono Marioli e Casalini, secondo cui il gesto compiuto dal ragazzo nell'atrio dell'UBS rappresenta "l'ennesimo caso di degrado nella nostra città".
"Personalmente riteniamo molto grave la vicenda" proseguono i due leghisti. "In primis per il comportamento del ragazzo e in secondo luogo per la negligenza degli agenti di sicurezza, la decisione di non voler segnalare alla polizia l’individuo potenzialmente pericoloso, considerato il possesso di un coltello, è decisamente inopportuna."
Tramite un'interrogazione, Marioli e Casalini chiedono quindi al Municipio di Lugano innanzitutto se quanto riportato dalla stampa corrisponde al vero. E poi: "In caso di risposta affermativa, il Municipio come reputa il comportamento dell’agente di sicurezza? Non era forse il caso, considerato il possesso di un coltello, di far intervenire la Polizia?"
I due leghisti concludono auspicando, per gli eventi futuri, "una maggiore collaborazione tra agenti di sicurezza e Polizia."
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