Lugano
Piazza Molino Nuovo cambia volto: meno asfalto, più natura
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
4 ore fa
Chiesti 970mila franchi per una riqualifica urbana ispirata alla gestione ecologica delle acque. Contributo di 400mila franchi dalla Mobiliare. Il progetto valorizza anche la fontana di Tita Carloni.

Per la riqualifica di Piazza Molino Nuovo a Lugano, la Città ha richiesto al Consiglio comunale cittadino un credito di 970mila franchi, che servirà ad aderire ai principi di “città spugna”. L’intervento è reso possibile grazie a una collaborazione fra ente pubblico e La Mobiliare Assicurazioni, che contribuirà con un sostegno finanziario di 400'000 franchi. Il nuovo concetto urbanistico per la riqualifica del comparto in questione - soggetto dal 1991 a un Piano particolareggiato (PP2) - si è ottenuto grazie alla conclusione, nel 2021, della procedura dei mandati di studi paralleli. Attualmente è in corso l’elaborazione di una variante di piano regolatore (PR), ma l’iter di approvazione e realizzazione richiederà ancora tempi molto lunghi.

"Città spugna”

Molino Nuovo attende infatti da anni una riqualifica della piazza, necessaria per restituire decoro e fruibilità a uno spazio pubblico fondamentale per la popolazione del quartiere. Per rispondere a questa esigenza senza ulteriori attese, la Divisione Spazi urbani della Città di Lugano ha elaborato un progetto intermedio di elevata qualità e sostenibile anche dal profilo finanziario, senza precludere gli sviluppi futuri del comparto. Il progetto si fonda come detto sui principi di città spugna, come la gestione sostenibile delle acque meteoriche, la promozione della biodiversità urbana e la riduzione delle isole di calore.

Obiettivo della riqualifica

L’obiettivo è creare uno spazio di incontro di qualità per la popolazione del quartiere, promuovendo la biodiversità e il verde urbano in città in un quartiere densamente popolato. Sono previsti in particolare: la de-pavimentazione a favore di superfici permeabili, che miglioreranno il microclima e il suo bilancio idrico con il maggiore assorbimento dell’acqua piovana e l’attenuazione del calore; l’inserimento di un doppio filare alberato quale separazione dagli assi stradali, di altre alberature e di verde, promuovendo la biodiversità con specie autoctone; l’inserimento di fosse d'infiltrazione e superfici permeabili per limitare il ruscellamento e contenere gli effetti delle piogge intense, prevenendo così allagamenti e sovraccarichi delle canalizzazioni. I posteggi in superficie saranno mantenuti: l’asfalto sarà sostituito con una superficie permeabile. Anche l’ecopunto sarà mantenuto, così come gli stalli biciclette, moto e publibike, che saranno riordinati nel contesto del progetto.

Fontana di Tita Carloni

E anche la fontana di Tita Carloni (anche chiamata Sombrero) diventa parte integrante del progetto: nella parte inferiore sarà ripristinato lo scorrimento dell’acqua, mentre nella parte superiore sarà inserita della vegetazione, rievocando il concetto iniziale proposto proprio dall’architetto Carloni e nel rispetto del manufatto. Rimarrà inoltre sostanzialmente leggibile anche il disegno architettonico del progetto originario della piazza. La fontana resta così un elemento centrale anche del progetto “città spugna”, contribuendo al miglioramento del microclima del luogo. Il progetto prevede la possibilità di avere un punto di acqua potabile, ripristinando la fontanella presente nel manufatto. Questi interventi non compromettono la fontana e le geometrie principali della piazza, progettate dall’architetto Tita Carloni, reinterpretando così in modo attuale e funzionale il comparto a beneficio della popolazione.