
Prima Sant'Antonino, ora anche Sigirino. Anche nella località sottocenerina la presenza di sostanza Pfas nelle acque di falda prelevate dal pozzo Pezza, che costituisce parte del fabbisogno idrico del Comune di Capriasca, "è stata ricondotta ai materiali impiegati nella costruzione della Galleria di base ferroviaria del Ceneri". È quanto si apprende nel comunicato stampa pubblicato oggi dal Comune di Capriasca sul proprio portale e firmato dal Municipio. "A seguito della scoperta di questa problematica, è stato prontamente istituito un gruppo di lavoro composto, oltre che dal nostro Comune, dalle Ferrovie federali svizzere (FFS), dalla Sezione protezione aria, acqua e suolo (SPAAS) del Dipartimento del territorio, dal Laboratorio cantonale del Dipartimento della sanità e della socialità e ad altri professionisti. Tutti gli enti coinvolti hanno subito concentrato i propri sforzi sulla risoluzione del problema, operando in un clima di costruttiva collaborazione".
"Berna si assumerà le proprie responsabilità"
L'Ufficio federale dei trasporti, viene specificato, "ha fornito garanzie già dal 3 maggio 2024 in merito all’assunzione delle proprie responsabilità, in linea con il principio 'chi inquina paga', eliminando la necessità di intraprendere azioni legali". Al momento, "il livello di PFAS presente nell’acqua distribuita attraverso la rete capriaschese rispetta sia la normativa vigente in materia di acqua potabile, sia i limiti che verosimilmente saranno introdotti con l’allineamento delle norme svizzere a quelle dell'Unione Europea. Pertanto, non vi sono restrizioni relative alla potabilità dell’acqua. Gli esperti coinvolti stanno attualmente studiando la questione da vari punti di vista, conducendo una campagna di raccolta dati attraverso campionature coordinate tra i diversi enti. Queste analisi permetteranno di sviluppare un modello idrogeologico accurato che potrà fornire indicazioni circa l’eventuale implementazione di soluzioni tecniche che dovessero rivelarsi necessarie".