
Rimangono pochi dubbi sull'identità dell'uomo trovato morto ieri mattina alla stazione di Santo Spirito a Bari. Dubbi più legati alla speranza che non agli elementi oggettivi. Il DNA confermerà quello che già è sicuro. Quello che si temeva sta trovando conferma con il passare del tempo.È di Peter Jaks la leggenda dell'hockey svizzero e ticinese, scomparso dal suo domicilio la mattina di domenica scorsa, alle 5:30, il corpo ritrovato sui binari alla stazione di Santo Spirito a Bari. Come ricordiamo l'uomo sarebbe dovuto partire per andare a trovare la madre in Cechia, ma non è mai arrivato. È stata la madre stessa a dare l'allarme. Subito si sono iniziate le ricerche. Nella notte tra domenica e lunedì Peter Jaks era stato visto e fermato dai carabinierei di Potenza. Erano le 2:30 e si trovava alla stazione. In quell'occasione Jaks aveva dichiarato di essersi trovato a Potenza per sbaglio. Aveva detto alle forze dell'ordine di essersi recato a Roma la domenica per una partita di calcio (Jaks era tifoso della Roma) ed in seguito aveva sbagliato treno ritrovandosi a Potenza. Durante il viaggio gli era stata rubata una borsa contenente i documenti.Ci sono però delle incongruenze su quanto detto da Jaks ai carabinieri. La prima è che a Roma non c'era nessuna partita la domenica. Infatti l'incontro Roma-Atalanta era avvenuto il sabato, quando Jaks era ancora in Ticino. Il secondo punto è che all'orario indicato agli agenti non ci sono treni diretti tra Roma e Potenza.Poi più nulla. Da lunedì mattina non si erano più avute notizie. Ieri sera, verso le 19:30 i telefoni iniziano a squillare. Poco dopo arriva il comunicato della polizia. Un corpo è stato ritrovato a Bari, sulla ferrovia, travolto da un treno. Nei primi concitati momenti si prende in considerazione l'ipotesi che possa essere il corpo di Peter Jaks, ma mancano dettagli, mancano conferme.Poi, con il passare delle ore i dettagli arrivano. Dal sito di "Chi l'ha visto?", la trasmissione di Rai 3 che si era occupata del caso, si viene a sapere che si tratta di un uomo tra i 30 ed i 40 anni. Aveva un braccialetto e un tatuaggio sul braccio destro, una felpa a collo alto, i mocassini. Tutti elementi che coincidono, ma che non provano ancora nulla.Con il passare delle ore però arriva una notizia che potrebbe dare la svolta. I famigliari avrebbero riconosciuto, dalle foto inviate dagli inquirenti italiani, alcuni dettagli. Si tratta quindi di Peter Jaks. Anche i motivi di un eventuale gesto estremo e del perchè Jaks si trovasse nel Sud Italia sono solo ipotesi e speculazioni. Si parla di problemi di soldi dovuti alle scommesse, oppure anche di una fantomatica amica che vivrebbe a Taranto. Troppo presto per trarre conclusioni. Ipotesi di suicidioAbbiamo contattato la Polizia Ferroviaria di Bari e parlato con il titolare dell'inchiesta Giovanni Aliquò. "L'ipotesi più attendibile è quella del suicidio, questo perlomeno in base al racconto del macchinista del treno che si è trovato di fronte la persona travolta".MM
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