Ticino
"Pestato per i piedi sul divano"
Redazione
12 anni fa
NYX, oggi al processo si affronta il capitolo dei reati contro la persona. Chiesti 4 anni per Bravo, 3 e mezzo per Guarnieri

È ripreso stamattina il processo a Tito Bravo e Paolo Guarnieri. Se ieri si è affrontato il capitolo dei reati finanziari, oggi si parla di reati contro la persona. L'episodio di violenza In apertura di dibattimento stamani il giudice Claudio Zali ha parlato dei reati contro la persona a carico di Tito Bravo. Ipotesi di reato che seguono alle denunce di due avventori che sostengono di essere stati maltrattati dalla sicurezza. Un cliente sostiene di essere stato prelevato dal locale, rinchiuso in uno stanzino, malmenato e poi abbandonato sulla strada. A mente del denunciante Moron - che avrebbe assistito senza fare nulla – sarebbe il mandante. “L'ordine è stato dato da Tito”, legge Zali dal rapporto di polizia citato in aula. La causa? Sempre secondo il denunciante avrebbe messo i piedi sul divano. “Io non c'ero e non ho mai visto queste persone”, ha ribattuto Tito Bravo: “il mio lavoro è quello di coccolare il cliente”. La videosorveglianza che funziona a metà... Al momento del presunto pestaggio le telecamere non funzionavano. “Come mai?” ha chiesto il giudice. “Le avevamo staccate perché erano state programmate affinché solo l'azionista di maggioranza potesse vederle tramite internet da casa. Le abbiamo lasciate staccate per sei mesi, da giugno a dicembre 2011, prima di programmarle”. “La sicurezza era al corrente che non funzionavano?” No, ha detto Bravo. Quelle feste pomeridiane … con l'alcool Infine il giudice Zali ha istruito l'ultimo capo di accusa confluito in un decreto di accusa, quello relativo alla vendita di alcool a un fanciullo in una discoteca, il Pacha di Lamone. “Ho affittato per due pomeriggi il Pacha a una ditta italiana. Loro hanno organizzato questa festa”. In quell'occasione venne venduto dell'alcool almeno a un fanciullo, ovvero con meno di 16 anni. “Dopo questo fatto, ho cambiato la sicurezza, ha spiegato Tito Bravo che ha giudicato negligente la sicurezza per aver lasciato entrare persone minorenni. La parola è passata poi al procuratore generale John Noseda, che ha presentato le sue richieste di pena. Richieste pesanti: 4 anni per Tito Bravo, 3 anni e mezzo per Paolo Guarnieri.fp

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