
“La pandemia oramai ci attanaglia da due anni e le condizioni di lavoro negli ospedali stentano a migliorare. Molte operatrici ed operatori dell’Ente ospedaliero cantonale si sentono sempre più stanchi, alcuni sono al limite delle forze e alcuni addirittura in burnout”. Così il Sindacato dei servizi pubblici e sociosanitari Vpod esprime preoccupazione per l’attuale situazione nel settore delle cure.
“Nelle ultime settimane abbiamo organizzato vari incontri con il personale per rispondere alle loro problematiche, cercando di trovare soluzioni con le direzioni degli Istituti dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc). In generale i vertici dell’Eoc si danno certamente da fare per trovare soluzioni sensate e cercare di migliorare le condizioni di lavoro, ma se la coperta è corta, ci sono dei limiti alla loro azione”.
“La politica - si legge ancora - è purtroppo lenta nel reagire al grido di allarme lanciato ripetutamente dal personale sociosanitario, che è culminato con la vittoria dell’iniziativa popolare federale per cure infermieristiche forti lo scorso 28 novembre, sostenuta attivamente anche dal Sindacato Vpod”. La politica “deve consentire a liberare maggiori risorse per il settore ospedaliero per migliorare la situazione, ma purtroppo sappiamo che numerosi Cantoni, tra cui il Ticino, si preparano a piani di risanamento finanziario fondati sui tagli, anziché ricercare le risorse necessarie presso i ricchi”. Per questo, in Ticino il Sindacato Vpod ha lanciato con successo un referendum per far decidere il popolo su come risanare le finanze cantonali.
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