Ticino
"Per uccidere basta un coltello da cucina"
"Per uccidere basta un coltello da cucina"
"Per uccidere basta un coltello da cucina"
Redazione
9 anni fa
Pamini replica alle critiche piovutegli addosso: "Vogliamo che solo i criminali sappiano sparare o anche le persone oneste?"

Ha suscitato un coro quasi unanime di critiche l'opinione sulle armi del deputato Paolo Pamini pubblicata oggi sul Corriere del Ticino (vedi articolo suggerito).

"Ah il liberismo più sfrenato... che cosa meravigliosa" ha commentato ad esempio il presidente dei Giovani UDC Alain Bühler. "Col cavolo che faccio sparare alle mie bimbe a scuola!"

"Maledetto correttore automatico!" ha scritto invece il vicepresidente UDC Piero Marchesi. "Pamini intendeva "Insegniamo ai bambini a sperare".... ah la tecnologia."

"Lo sprint finale di Pamini per ottenere la palma di cavolata dell'anno è da campione" ha commentato dal canto suo il giovane socialista Andrea Ghisletta. "Restano 15 giorni per inventarsene una più grossa...ma non sarà facile!"

Vi sono poi altri commenti, molto più pesanti, che non occorre riportare.

Ma come risponde il diretto interessato? La sua voleva essere una provocazione o si tratta di una proposta seria?

"È una provocazione, che si collega però alla tradizione e alla realtà svizzera" ci risponde il deputato de La Destra. "Ad esempio a Zurigo c'è una festa ufficiale che si chiama Knabenschiessen, dove tutti hanno un giorno di libero mentre i minorenni vanno a sparare. Quindi non stiamo parlando di cose di Marte. Ricordo poi che ogni paesino in Ticino e in Svizzera ha il suo stand di tiro, molti dei quali vengono progressivamente chiusi, però ci sono. E anche in Ticino abbiamo già oggi dei minorenni che sparano e non fanno male a nessuno."

Ma Paolo Pamini non ritiene che una proliferazione delle armi possa essere pericolosa?

"In realtà la popolazione è già armata oggi, se pensiamo ai cacciatori e a tutti i soldati che hanno il fucile in casa. E poi, per carità, non sto dicendo ai bambini di andare in giro con il Fass 90, ma di fornire a tutti un'educazione alle armi. Perché chiunque ha avuto un'istruzione sa quanto è pericolosa un arma e quanto bisogna averne rispetto."

"Non è che uno si mette a sparare così per divertimento, anche perché le conseguenze giuridiche possono essere molto forti. Noi i pazzi che potrebbero andare in giro per strada con il Fas 90 già ce li abbiamo, eppure non abbiamo una violenza endemica."

"Avere un'arma è una grande responsabilità, il rischio non lo nego. Ma se uno vuole fare del male agli altri, basta che vada in un supermercato e si compra un coltello da cucina."

Lei ha scritto che gli attentati di Parigi sarebbero stati meno sanguinosi se tra la popolazione vi fossero state più armi. Cosa intendeva?

"Io penso che se al Bataclan ci fosse stato qualcuno di armato, o anche una guardia di sicurezza armata, probabilmente le vittime sarebbero state di meno. E ovviamente andare ad attaccare una popolazione armata fino ai denti non sarebbe la priorità dei terroristi."

"I criminali per definizione non rispettano la legge, quindi il divieto del porto d'armi è andato sempre a colpire le persone oneste, non quelle disoneste."

"La domanda è se vogliamo che solo i criminali che sappiano sparare o anche le persone oneste."

Andrea Stern

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