Ha creato un certo allarmismo, tra gli automobilisti ticinesi che in questi ultimi mesi hanno percorso la Pedemontana senza pagare il pedaggio, l'annuncio che questa settimana sono partiti i primi 40'000 solleciti di pagamento.
In molti pensavano, o speravano, di averla fatta franca, ma ora dovranno passare alla cassa e versare il dovuto, più spese, alla società che gestisce la nuova autostrada lombarda.
Ma chi riceverà il sollecito? Secondo il TCS, il cui portavoce Renato Gazzola è stato intervistato dal Corriere del Ticino, solo chi ha accumulato uno scoperto superiore ai 10 euro.
"Per il momento a ricevere un richiamo saranno solo quei conducenti che hanno oltrepassato questa soglia" afferma Gazzola, ricordando che la direzione di Pedemontana ha deciso di affidarsi a società d'incasso esterne. "Per essere più incisive, queste aziende si appoggiano poi a ditte svizzere che possono così procedere nel paese di residenza dell'insolvente."
La Pedemontana non è in ogni caso l'unica autostrada italiana sulla quale i conducenti svizzeri amano fare i furbetti. Gazzola spiega che solo nel 2014, sono stati più di 21'000 gli automobilisti elvetici che hanno evitato di pagare i caselli con strategie più o meno creative. "C'è chi si attacca ai camion fermi alla corsia Telepass sperando di non venir fotografato" afferma il portavoce TCS, sottolineando che si tratta di un "tentativo a dir poco inutile."
Molto meglio mettersi in regola, cosa che si può fare anche in Ticino, presso il centro TCS di Rivera. "I ticinesi potranno pagare il dovuto direttamente a noi, come pure ricevere assistenza in caso di bisogno" conclude Gazzola. "In media, i telefoni squillano già dieci volte al giorno per quesiti legati alla nuova autostrada."
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