Ticino
Parkinson, nuovo metodo di diagnosi precoce “made in Ticino”
Foto CdT/Reguzzi
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Redazione
5 anni fa
Da Cardiocentro, Neurocentro e USI arriva una nuova speranza nella lotta contro la malattia, pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana di neurologia

Metodico, non invasivo ed economico: basterà infatti un semplice prelievo di sangue. Questi i vantaggi del nuovo metodo di diagnosi precoce “made in Ticino”, realizzato in sinergia tra Neurocentro, Cardiocentro e Facoltà di scienze biomediche dell’USI. La ricerca, si legge nel comunicato rilasciato dall’Università, si è concentrata sull’analisi delle microvescicole del plasma sanguigno (esosomi), consentirebbe di individuare la malattia in una fase molto precoce, favorendo possbili approcci terapeutici più efficaci.

Per tempi d’intervento più rapidi

Oggi la diagnosi della malattia di Parkinson avviene nella fase avanzata delle sue manifestazioni cliniche, un limite che secondo i ricercatori ne condiziona in modo importante l’approccio terapeutico. L’analisi degli esosomi nel plasma – secondo quanto dimostrato dagli studi condotti nei laboratori della Svizzera italiana – potrebbe offrire ora la strada a un test precoce della malattia, “in uno stadio in cui è già in atto il processo infiammatorio che la origina”. Si tratta, sottolineano i ricercatori, di un approccio rivoluzionario alla diagnostica della malattia di Parkinson. È inoltre una metodica assolutamente non invasiva, indolore e di basso costo, in quanto necessita di un semplice prelievo di sangue periferico. Nello specifico, lo studio è oggetto del lavoro di tesi di Elena Vacchi, studentessa dottorale in Neuroscienze dell’USI, e di Jacopo Burrello, studente dottorale in visita dall’Università di Torino presso il Cardiocentro Ticino.

“Un lavoro di sinergia tra diversi campi”

“Al di là del valore scientifico della ricerca e della nostra soddisfazione per il riconoscimento – sottolinea il Prof. Dr. med Alain Kaelin, direttore medico e scientifico del Neurocentro EOC e professore ordinario all’USI – credo che sia importante riflettere sul valore aggiunto di una sinergia tra campi di ricerca apparentemente distanti: l’ambito neurologico e quello cardiovascolare, che tuttavia riescono a trovare sviluppi originali e molto interessanti nel confronto quotidiano e trasparente dei rispettivi lavori, una condizione che si è positivamente realizzata in questi ultimi anni nei nostri laboratori comuni di Taverne”. Lo studio intitolato “Immune profiling of plasma-derived extracellular vesicles identifies Parkinson disease”, pubblicato lo scorso 12 agosto su Neurology: Neuroimmunology & Neuroinflammation, rivista dell’American Academy of Neurology (AAN, Accademia americana di neurologia), è stato condotto congiuntamente dal gruppo di ricerca Parkinson diretto dalla PD. Dr.ssa med. Giorgia Melli e dal Prof. Dr. med. Alain Kaelin presso il Laboratorio di Neuroscienze Biomediche (LBN) del Neurocentro EOC a Taverne e dal gruppo di ricercatori del Cardiocentro Ticino diretto dal PD Dr. Lucio Barile in collaborazione con il Prof. Giuseppe Vassalli.

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