
La questione dell'accoglienza di 39 richiedenti l'asilo al Park Hotel di Rovio continua a generare tensioni e sviluppi inattesi. Due i fronti aperti: da un lato il braccio di ferro tra il Comune di Val Mara e la proprietà dell’albergo, dall’altro la mobilitazione di una parte della popolazione contraria al progetto. Nei giorni scorsi, la famiglia proprietaria dell’hotel ha infatti inoltrato – come annunciato – un ricorso contro le decisioni del Municipio, che impongono di fermare i lavori in corso all’interno della struttura e presentare una domanda edilizia per il cambio di destinazione d’uso. Il legale della proprietà ha indirizzato il reclamo al Consiglio di Stato. Ma qui - si legge sul Corriere del Ticino - è arrivato il primo colpo di scena: il Governo ha subito trasmesso il dossier al Tribunale cantonale amministrativo (TRAM), ritenendo di non potersi esprimere su una richiesta che lo coinvolge direttamente. Sul fronte opposto, i cittadini contrari all'accoglienza hanno consegnato una petizione con 640 firme, di cui 230 da residenti a Rovio, pari a quasi un quarto degli abitanti del quartiere. Il Municipio sottolinea di aver agito per tutelare la coesione del territorio e afferma che le sue azioni hanno già spinto il Cantone a rivedere i piani iniziali. La proprietà, però, non esclude la possibilità di accogliere altri gruppi di migranti in futuro.
La richiesta di sospensione lavori
La sospensione dei lavori al Park Hotel segue l'intenzione del Comune di garantire le norme edilizie e di abitabilità: "La decisione è arrivata perché come ente locale facciamo rispettare la legge edilizia per i privati, ed è importante che essa venga rispettata da tutti", ci spiegava già un mese fa il sindaco di Valmara Jgor Zocchetti. Delle pressioni sono arrivate anche da parte della popolazione, che "ci ha segnalato dei problemi nella struttura del Park Hotel", spiegava Zocchetti; problematiche che non vertevano nello specifico sull'abitabilità delle camere, quanto più su lavori precedenti eseguiti senza permesso e in merito al sistema fognario della struttura. Ad essere problematica è anche la destinazione d'uso della struttura: "il Park Hotel risiede in una zona adibita ad uso alberghiero, è necessario fare una domanda". Il progetto non può dirsi chiuso definitivamente, quanto più è congelato. La palla era quindi passata nelle mani del proprietario del Park Hotel, che ha da sempre potuto decidere se fare ricorso al Consiglio di Stato in merito alla decisione di sospensione dei lavori o meno.