
Il cinquantenne più famoso di Lugano festeggiato dalla città, che pensa però anche a dargli il meritato ricambio. Stiamo parlando del Palazzo dei Congressi, che dagli anni trenta dopo innumerevoli sedute di Consiglio comunale, con toni accesi e lunghe discussioni, nonché una votazione popolare e, è venuto alla luce ed è stato inaugurato nel 1975. Esattamente, cinquant'anni fa. In un momento celebrativo è stata oggi definita molto più di un semplice luogo di eventi dal vicesindaco Roberto Badaracco. "Questi festeggiamenti servono per far capire che durante 50 anni questa struttura ha cambiato il volto di Lugano. Ha portato turismo, sviluppo economico e sociale, facendo diventare Lugano una città internazionale" ha detto a Ticinonews il capodicastero Cultura, Sport ed Eventi. "Ma è anche l'occasione per valutare e ripensare il futuro, che dopo cinquant'anni la struttura è ormai vecchia, inadeguata alle sfide future, e se vogliamo fare un'ulteriore salto di qualità a livello turistico-congressuale serve un altro centro".
Quel déjà vu tra passato e futuro
Un filo che collega, come in un cerchio, passato e futuro. Ad ascoltare le vecchie sedute su questo progetto venuto a costare 35 milioni – nonostante ne fossero stati preventivati molto meno – è come sentire le più recenti discussioni sul nuovo Polo congressuale previsto al Campo Marzio. "Gli argomenti che già nel 1962 sono emersi è che il luogo non va bene, che porta traffico, che mancano posteggi, spazi verdi... credo siano le dinamiche ticinesi e luganesi che hanno sempre conosciuto questi dibattiti. Ma mi auguro che si possa arrivare velocemente al nuovo centro congressuale" ha aggiunto Badaracco. E cosa succederà, allora, al Palazzo dei Congressi? "Continuerà a svolgere una funzione importantissima, ad esempio da centro civico (abbiamo tantissime richieste da associazioni). Quindi fungerà anche da luogo complementare per il futuro Polo. La città si è ingrandita e c'è molto movimento, non si può pensare di non utilizzare questo centro".
Tanti ricordi, tra politica e musica
Il passato, invece, è stato fissato in un libro, presentato oggi, realizzato consultando decenni di archivi, banche dati, audio e documenti. Un lavoro portato avanti dalla responsabile dell’ufficio patrimonio culturale Manuela Maffongelli. "Nel libro iniziamo dalla storia, capendo chi ha voluto questo edificio, quando è partita l'idea, e raccontiamo degli ostacoli che ha affrontato il progetto prima che l'edificio sia stato inaugurato". E tra grandi eventi recenti, dal passaggio di Consiglieri federali, al forum per l’Ucraina, ai concerti del passato, è sicuramente uno stabile che ha lasciato il segno in molti. "È il luogo che contiene più ricordi in assoluto perché è la struttura che ha raccolto più le persone più di ogni altra in città" ha concluso il vicesindaco.
