
Razionalizzare i costi senza tagliare le cure, rafforzare il personale sanitario e affrontare l’aumento degli anziani soli previsto nei prossimi decenni. È l’obiettivo del pacchetto sanità presentato dal gruppo Avanti con Ticino&Lavoro, composto da otto mozioni e due interrogazioni. L’idea di fondo è una sanità pubblica “moderna, sostenibile e umana”, capace di "coniugare rigore economico e vicinanza alle persone".
Spesa sanitaria elevata
Il punto di partenza è noto: in Ticino la spesa sanitaria pro capite è circa il 25% superiore alla media svizzera, con premi sempre più pesanti per famiglie e imprese. Per i deputati Giovanni Albertini, Amalia Mirante ed Evaristo Roncelli non si tratta di “fare di meno”, ma di “fare meglio”: meno sprechi, duplicazioni e disfunzioni, più coordinamento tra ospedali, medici di famiglia, cure a domicilio e servizi territoriali.
Le mozioni
Le proposte toccano i nodi più sensibili del sistema. Le prime mozioni puntano a un uso più appropriato di esami diagnostici e prescrizioni, con mappature anonime, linee guida cantonali e report annuali sui costi e volumi. Al centro anche il rafforzamento delle cure a domicilio, la gestione dei pazienti cronici e il riconoscimento del ruolo dei tutor che formano sul campo i futuri professionisti sanitari. Un’altra proposta chiave è la creazione di una Cabina di regia cantonale per la Qualità, l’Appropriatezza e l'Innovazione con natura consultiva e di coordinamento, con tutti gli attori del sistema attorno allo stesso tavolo, ma senza poteri sanzionatori.
Le interrogazioni
Le interrogazioni guardano invece a due fattori strutturali: l’impatto dell’introduzione del nuovo tariffario TARDOC sull’Ente Ospedaliero Cantonale e le conseguenze, sul medio-lungo periodo, dell’aumento degli anziani senza rete familiare, con implicazioni profonde per la presa a carico sanitaria e sociale dei prossimi decenni.
