
Un’iniziativa per passare il testimone dai Cantoni, responsabili della pianificazione ospedaliera, alla Confederazione. È la proposta riportata oggi dai giornali d’oltre Gottardo a seguito della nuova stangata dei premi di cassa malati annunciata ieri per il 2024. “La Svizzera si permette ospedali troppo costosi e superflui e la responsabilità è dei Cantoni”, ha dichiarato il presidente di Santésuisse Martin Landolt. Una dichiarazione che si può tradurre così: se i costi della salute, e con loro i premi, continuano ad aumentare, il motivo è anche un’offerta stazionaria eccessiva presente sul territorio. Una proposta, quella sopracitata, che per i direttori della clinica Moncucco Christian Camponovo, e dell’EOC Glauco Martinetti, va condivisa solo in parte. “Io non penso che allontanandosi dal territorio si ottengano risultati più performanti. Ritengo che queste responsabilità e questi compiti siano da suddividere in modo migliore”, afferma Camponovo. Secondo Martinetti “Landolt ha in parte regione quando dice che dobbiamo organizzarci meglio a livello federale e cantonale. Ma questi sono i limiti della nostra democrazia”.
Camponovo: “Più prestazioni chiediamo, più questo genererà dei costi”
È inevitabile che la politica venga coinvolta nel discorso: da anni in Ticino si rincorre il giusto equilibrio tra concentrazione delle specialità e cure di base capillari. Accontentare tutti sembra impossibile. Lo si è visto anche di recente con le proposte per gli ospedali di valle. “È evidente che più prestazioni chiediamo, più questo genererà dei costi”, spiega Martinetti. “E se ad ogni minima mossa per diminuire i costi la risposta della politica è: ‘non siamo d’accordo’, è ovvio che da qualche parte il sistema si scontra”. C’è poi chi ha invocato riforme totali. Dal canto suo Camponovo ventila l’ipotesi di rivedere il numero di prestazioni della Lamal.
Martinetti: “Qualcuno avrà guadagnato. E non è l’EOC”
Su un punto entrambi i direttori non transigono: i premi non aumentano per colpa degli ospedali in sé. “Io recentemente ho visto con una certa preoccupazione uno studio dove si evidenziava come gli svizzeri si sentano in uno stato di salute nettamente peggiore rispetto a quello che era solo due anni fa”, analizza Camponovo. Questo “genera dei costi che poi alla fine vanno pagati”. Per concludere, Martinetti presume che “qualcuno avrà guadagnato qualcosa e quel qualcuno non è l’Ente Ospedaliero cantonale, il quale, anzi, nella situazione con 20 milioni in più di costi e zero aumenti a livello di entrate, deve fare i salti mortali e stringere i denti per capire dove sia ancora possibile risparmiare qualcosa”.