
L’ospedale cantonale alla Saleggina in cambio di equivalenti superfici edificabili. A nove mesi dall’altolà dei periti del Dipartimento del Territorio alla realizzazione del futuro nosocomio a Bellinzona per problemi pianificatori, la strada si presenta ancora disseminata di ostacoli. Perché sì: i possibili terreni compensativi da dezonare sono stati di fatto individuati all’interno della città aggregata e nei prossimi mesi li si vorrebbe sottoporre al Cantone. La loro espropriazione comporterà giocoforza dei costi e forse anche delle contestazioni. La concretizzazione del progetto in tempi brevi è dunque tutto fuorché scontata.
Prima la modifica del piano direttore cantonale
In ogni caso, il problema della compensazione verrà affrontato solo dopo la prima tappa necessaria al lungo iter pianificatorio: la modifica del piano direttore cantonale per permettere appunto la realizzazione dell’ospedale su un terreno attualmente non edificabile - acquistato dal Cantone col via libera del Parlamento per 16 milioni. Modifica a cui il DT, ci viene confermato, sta lavorando e per cui servirà in seguito il via libera del Consiglio di Stato. Solo a quel punto si potrà procedere con l’esame della dezonificazione di circa 60'000 metri quadrati individuati dalla Città altrove coinvolgendone i proprietari: enti pubblici e privati.
Ostacoli pianificatori e politici
Un bel rebus, insomma, che lo scorso novembre aveva colto un po' tutti di sorpresa visto che il progetto era già stato analizzato per oltre un decennio senza che il problema pianificatorio venisse mai accennato. Messe da parte le polemiche, Eoc, Città e Cantone si sono però messi al tavolo e continuano a incontrarsi regolarmente. I primi due insistono: l’ospedale va realizzato lì anche per una questione di centralità e vie d’accesso. Sulla carta, poi, il progetto esiste già: previsto su cinque piani, con otto sale operatorie e specializzato nella pediatria, la futura struttura da 380 milioni avrebbe dovuto vedere la luce tra il 2030 e il 2032. I bene informati parlano però di almeno due anni di ritardo. A condizione, beninteso, che tutti gli ostacoli vengano superati, pianificatori ma anche politici. A inizio estate è stata rilasciata la licenza edilizia per la ristrutturazione del Civico a Lugano. Dato il consistente investimento, non tutti considerano l'ospedale a Bellinzona una priorità.