
Nelle scorse settimane si è parlato dei bilanci 2021 della Polizia Cantonale e dei suoi reparti, confrontati con una ripresa dei crimini dopo l’anno del confinamento. Ma oltre alla lotta alla criminalità, lo scorso anno sono anche stati portati a termine importanti progetti per rendere la Polizia al passo con i tempi e combattere con mezzi adeguati le nuove minacce della rete.
Stare al passo con l’informatica
“L’evoluzione informatica, così come quella della struttura legata a nuovi fenomeni ci ha portato a introdurre un nuovo gestionale di polizia” ha spiegato ai microfoni di Ticinonews il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, precisando che questa “aiuterà gli agenti nel futuro a essere più performanti”. Meno carta ma più programmi elettronici: solo in questo modo si potrà essere molto più veloci e precisi “nel nostro lavoro” ha spiegato il comandante. Dall’altro lato, le leggi e le nuove direttive emanate a livello sia federale sia cantonale “ci hanno portato a concludere quell’idea di raggruppare in un unico settore quello che è il servizio di ricerca di informazione, quindi l’intelligence” spiega sempre Cocchi “e quindi la creazione del reparto giudiziario a quattro che attualmente è in corso e quindi ci porta ad evolvere anche da questo punto di vista”.
Tutti sotto uno stesso tetto
Dal punto di vista organizzativo, il 2021 ha anche concluso quell’operazione di mettere sotto lo stesso tetto tuti gli enti di primo intervento, facendo approdare a Bellinzona anche il servizio ambulanze (il 144). “Dal mese di aprile, 117, 118 e 144, così come il servizio delle dogane, sono tutti sotto uno stesso tetto” ha spiegato Cocchi.
Digitalizzazione
Uno dei cantieri principali è stato però quello della digitalizzazione. Oggi in rete nascono continuamente nuove forme di criminalità, come ad esempio i canali Telegram su cui vengono venduti diversi tipi di stupefacenti. Un fenomeno che va ad aggiungersi ai reati già esistenti, come confermato da Matteo Cocchi: “lo spaccio classico, il furto classico, la rapina classica ci sono: lo indicano i dati 2021, siamo in ripartenza. È chiaro che questi sono nuovi fenomeni, e di conseguenza bisogna essere pronti a reagire anche a questo sviluppo della società”. Queste nuove forme di illegalità rappresentano uno dei punti principali che porteranno la Polizia a evolvere ulteriormente “non dimenticando l’attività del generalista: l’agente di Polizia generalista che fa le sue attività rimarrà la spina dorsale, ma è chiaro che avere qualche specialista in più sarà importante” ha sottolineato il comandante.
Carico di lavoro
Proprio ieri, è stato rilasciato il sondaggio relativo alla soddisfazione lavorativa dei dipendenti pubblici, di cui fanno parte anche gli agenti della Polizia cantonale. “la stragrande maggioranza di chi lavora in Polizia cantonale è contenta di farlo, ha un suo credo e lo fa in maniera positiva” conferma Cocchi, ma “ci sono delle criticità in istituzioni che lavorano a turni, che lavorano sulle 24 ore, durante la notte o nei giorni festivi”. Le problematiche sono quindi anche legate al lavoro, al peso e a volte anche allo stress. Problematiche “importanti da recepire per poi eventualmente cercare di risolvere”. Tuttavia, sono delle problematiche che si rivedono e rispecchiano con entità simili, ha precisato Cocchi.
Summit sull’Ucraina
“Il compito è della Polizia cantonale, la sicurezza per eventi di questo tipo cade sotto il cappello della Cantonale, come capita con i ginevrini per i loro Summit, e nei Grigioni con il Wef. È quindi un’attività prevista su cui stiamo lavorando e per la quale cercheremo di fare del nostro meglio” ha concluso il comandate.
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