
La paga media alla Bravofly di Chiasso è di 2'800 franchi al mese? Non è vero, secondo il fondatore dell'agenzia di viaggi Fabio Cannavale, il quale contesta i dati forniti alla stampa dall'Ufficio dell'ispettorato del lavoro.
In una lunga intervista pubblicata sul Corriere del Ticino di oggi, il fondatore di Bravofly sostiene che i dati utilizzati dagli ispettori cantonali "sono vecchi di mesi" e che ora la retribuzione media versata ai dipendenti che lavorano a Chiasso è di 48'500 franchi lordi. Vi è quindi stato un aumento delle paghe, anche se bisogna considerare che il Cantone nei suoi calcoli non tiene conto dei bonus, al contrario di Bravofly.
"In nove anni, da quando il gruppo è sbarcato nella cittadina trasferendosi da Milano, il costo del personale è lievitato da poco più di 1,5 milioni di franchi agli attuali 16 milioni" afferma Cannavale. "Lo stipendio medio è pure in crescita, basti considerare che nel 2012 si attestava a 32'500 franchi annui."
Cannavale contesta pure i dati sulla percentuale di frontalieri nella sua azienda. Prima di tutto i dipendenti non sono più 276 come indicato dall'Ufficio dell'ispettorato del lavoro, bensì 331. I frontalieri restano in maggioranza (316), ma si contano ben 14 residenti, più il solito svizzero.
L'azienda è in crescita, quindi, ma continua a non voler sentire parlare di salario minimo. "Dobbiamo avere persone che vengono a fare formazione, alle quali insegnare il lavoro. Queste posizioni devono avere salari in linea rispetto alle competenze e i nuovi entrati devono essere motivati" afferma il fondatore di Bravofly. "Se entrano e ricevono subito 3'500 franchi non può funzionare. Siamo un'azienda meritocratica che permette una forte crescita dal basso, il nostro ambiente di lavoro è molto positivo. I nostri dipendenti sono contenti, come dimostra il bassissimo tasso di turn over, pari al 6%."
Cannavale ringrazia poi il Municipio di Chiasso per il suo sostegno nella vertenza sull'adozione del Contratto normale di lavoro per le agenzie di viaggio. All'incontro con le autorità cantonali hanno preso parte pure i municipali Bruno Arrigoni e Roberta Pantani, "la quale ha spiegato alle autorità che paragonare Bravofly ad un'agenzia di viaggio è come paragonare Amazon ad una libreria", spiega Cannavale. Uno sforzo che ha funzionato, visto che il Cantone ha tolto la società di Chiasso dalla lista delle agenzie di viaggio.
Il fondatore di Bravofly conclude auspicando che la sua società non subisca più pressioni per l'introduzione di salari minimi. "Nel caso, dovremmo spostare buona parte delle attività, mantenendo qui una holding con un centinaio di persone. Sarebbe una grossa perdita per il territorio, in termini fiscali, ma anche di indotto e di potenziale culturale."
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