
Se fino a qualche anno fa la grossa sfida per il Locarno Film Festival era rappresentata dalla pioggia, adesso ne è comparsa una nuova, quella delle ondate di calore. Lo ha confermato oggi a Ticinonews il direttore operativo Mattia De-Sassi. “Locarno, a differenza di altri grandi festival, non ha delle sale cinematografiche pronte per ospitare tutti i film e tutte le sezioni”, ci spiega De-Sassi. “Ne abbiamo alcune, ma le tre più importanti - Fevi, la Sala e l’altra Sala - sono spazi che dobbiamo trasformare ogni anno”.
"Strutture vetuste"
E proprio qui sorge una prima difficoltà. “Senza voler muovere critiche a nessuno, ma siamo anche dipendenti dalle strategie di altri, in quanto il proprietario di Sala e altra Sala è il Cantone", aggiunge De-Sassi. "Parliamo di strutture diventate davvero vetuste, addirittura con buchi nel tetto. Da anni dicono ‘tanto le buttiamo giù ed edifichiamo il nuovo centro', e così non viene fatta più nessuna manutenzione”. Adesso “penso ci si stia accorgendo che o si fa il passo entro poco tempo, oppure andranno eseguiti dei lavori per garantire il minimo”.
L'auspicio per il futuro
In questo momento, infatti, "non riusciamo a raffreddare le sale. Le raffreddiamo la mattina e sono abbastanza fresche, ma con migliaia di persone che entrano ed escono, dopo le 14-15 non tengono più. Abbiamo anche dei blocchi esterni per rafforzare la ventilazione, ma è proprio una questione fisica: dopo un po’ non c’è più isolazione e se fuori ci sono 36-37-38 gradi, diventa una sfida impossibile”. Per il futuro “dobbiamo poter contare su un’infrastruttura più moderna, affinché si possa continuare a gestire un festival di tali dimensioni, con sale di queste capienze”, conclude De-Sassi.