
Marko Tomic e Ivica Grgic sono colpevoli di omicidio intenzionale. Per aver provocato la morte di Damiano Tamagni, avvenuta al carnevale di Locarno, la notte tra il 1° e il 2 febbraio del 2008. La Corte di cassazione e revisione penale, presieduta dal giudice Giovanna Roggero-Will, ha confermato oggi la sentenza pronunciata il 27 gennaio dalla Corte delle Assise criminali. Ha dunque respinto i ricorsi dei legali di Tomic e Grgic, Yasar Ravi e Francesca Perucchi, che chiedevano di prosciogliere i due giovani dal reato di omicidio, riconoscendo unicamente quello di aggressione. Lo stesso per cui venne condannato a due anni e mezzo il terzo imputato, Ivan Jurkic. Il suo legale, Luca Marcellini, non ricorse contro la sentenza. Tomic e Grgic furono invece condannati a dieci anni di carcere, al termine di un lungo processo e di una interminabile giornata di camera di consiglio. La sentenza fu letta dal giudice Mauro Ermani in tarda serata, in un’aula gremita e con una folla silenziosa che attendeva fuori dal Palazzo di giustizia. Poi, in centosessantadue pagine di motivazioni, il giudice spiegò nel dettaglio perché applicò il principio di dolo eventuale, sul quale si reggeva l'accusa di omicidio intenzionale sostenuta dalla procuratrice pubblica Rosa Item. Il punto centrale riguarda i calci che Grgic e Tomic sferrarono a Damiano Tamagni, già a terra, colpendolo alla testa. Entrambi, secondo il giudice Ermani, non potevano non prendere in considerazione il rischio di uccidere il 22enne con i loro colpi. Ora si dovranno attendere le motivazioni della Cassazione, che verranno trasmesse alle parti entro un mese. Solo allora, i legali degli imputati decideranno, in accordo con i genitori dei due giovani, se accettare la sentenza o se ricorrere al Tribunale federale. emmebi
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