La petizione
Oltre 20 grandi nomi a difesa dello schermo di Piazza Grande
Redazione
3 giorni fa
Una petizione online vuole impedire il "pensionamento" dello storico schermo di Piazza Grande, e chiede all'organizzazione del Festival maggiore trasparenza e partecipazione.

È recente la decisione del Locarno Film Festival di "pensionare" lo schermo sviluppato su misura da Livio Vacchini nel 1971, ma c'è chi non ci sta. Una petizione online sta per raggiungere l'obiettivo delle 800 firme (al momento sono 662). Secondo i promotori della petizione lo schermo e la cabina, frutto di una "intuizione del celebre architetto", "sono elementi irrinunciabili dell'architettura effimera che di anno in anno mette in atto l'eccezionale spettacolo urbano nella città devota al cinema". 

Il comunicato

Secondo i promotori, si legge in testa alla petizione, schermo e cabina "trasmettono i valori identitari del Locarno Film Festival, della Città di Locarno, dell’Architettura moderna ticinese e della Cultura cinematografica svizzera e costituiscono un esempio unico, in Svizzera e non solo". La decisione di mandare "in pensione lo schermo" in favore di "sistemi generici" comporta il "sacrificio della sua ricca cultura architettonica", secondo gli autori della petizione.

Le domande

Per questi motivi le 20 personalità del cinema e dell'architettura all'origine della petizione, tra cui l'architetto Mario Botta, i registi Villi Hermann e Micheal Beltrami, e il direttore del Festival di Diritti Umani Roberto Pomari, chiedono: 

  1. Al Locarno Film Festival di preservare e valorizzare lo schermo e la cabina progettati da Livio Vacchini continuando ad impiegarli per le proiezioni in Piazza Grande;
  2. Alle autorità comunali, cantonali e federali di tutelare la proiezione cinematografica in Piazza Grande durante il Locarno Film Festival e le strutture di proiezione appositamente sviluppato dall’architetto Livio Vacchini;
  3. Di garantire in futuro trasparenza, partecipazione e dibattito pubblico riguardo a scelte dal forte impatto per il Festival in rapporto al suo ruolo culturale e ai valori identitari.