Trentamila franchi per sposarla. Questa è la somma offerta da una brasiliana a un bellinzonese per ottenere la cittadinanza svizzera. L’accordo, come racconta la Regione, prevedeva la metà dei soldi subito, mentre il saldo sarebbe avvenuto dopo 5 anni. Poi la donna avrebbe ottenuto il passaporto rossocrociato e il divorzio. "Abbiamo deciso di vederci dopo uno scambio di numeri di telefono e un primo contatto promosso dalla persona che entrambi conoscevamo - dichiara l'uomo dalle colonne del quotidiano -. Senza impegni e senza stress. All'inizio non avevamo parlato di soldi (...). Subito però ho capito che lei aveva fretta di chiudere la trattativa e che non aveva voglia di tirarla per le lunghe".Ma, prosegue nella sua dichiarazione il bellinzonese, la cifra non è sufficientemente alta e poi la donna mette troppi paletti: "Si vive sotto lo stesso tetto ma in camere separate, tu fai la vita, io la mia. Guadagni professionali rigorosamente separati, e fra cinque anni, dopo il periodo obbligatorio per ricevere il domicilio svizzero, divorziamo. Non mi devi nulla - ha detto la donna all'uomo - e io rinuncio alla cassa pensione". "Il fatto che lei conoscesse la legge, mi ha indotto a pensare che tutto quello che diceva non era farina del suo sacco. Oltretutto parlava un italiano molto approssimativo". Così il bellinzonese decide di rifiutare il "matrimonio combinato".Quanto successo non si tratta però di un caso isolato. La donna avrebbe infatti confessato all’uomo che come lei, ci sono molte ragazze in cerca di marito per poter restare in Ticino. L'alternativa al matrimonio è tornare a casa oppure cercare di rimanere incinta.

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