
“Il Consiglio di Stato si attivi immediatamente per far pressione su Berna, per far rispettare rigorosamente la legge sull’asilo e per ripristinare i controlli alle frontiere con l’Italia”. Sono le richieste contenute in cinque mozioni depositate dal Gruppo UDC (tramite Pierlugi Pasi, deputato del Mendrisiotto), per “dare una risposta immediata a Chiasso, al Mendrisiotto e a tutto il Cantone. Basta con la politica buonista e lassista di Berna”.
“Un’applicazione non rigorosa della legislazione federale”
Il confine fra la politica d’asilo e la politica migratoria, si legge in un comunicato, “si è assottigliato a causa dell’applicazione non rigorosa della legislazione federale”. Inoltre, l’Italia ha deciso “unilateralmente di sospendere l’applicazione dell’Accordo di Dublino, impedendo così alla Svizzera di ritrasferire centinaia di potenziali richiedenti d’asilo per l’evasione delle pratiche in Italia”.
La situazione
I tre comuni del basso Mendrisiotto coinvolti direttamente nella problematica avevano a suo tempo stipulato con la Confederazione un accordo per ospitare 350 persone a Pasture e a Chiasso: da mesi il numero “oscilla tra i 550 ed i 600. Nel solo mese di giugno di quest’anno le richieste registrate in tutta la Svizzera sono state circa 2'500; nello stesso mese in Ticino le persone nel processo d’asilo erano 4'800”. I comuni di frontiera “sono arrivati al limite della sopportazione. Il Consiglio di Stato deve dunque prendere immediatamente provvedimenti a protezione e a tutela della popolazione ticinese e in particolare di quella del Mendrisiotto attivandosi con il Consiglio federale”.
Le richieste
Con 5 mozioni distinte, l’UDC chiede che il Consiglio di Stato esorti le Autorità federali di disporre che non si entri nel merito di una domanda di asilo qualora siano date le circostanze indicate dalla Lasi, di applicare le misure eccezionali previste dalla legge limitando la concessione dell’asilo e decretando il ripristino del controllo alla frontiera, di creare zone di transito per lo svolgimento di tutte le procedure d’asilo, di sospendere il programma di reinsediamento 2024/2025 visto il sovraffollamento dei centri di accoglienza e di rafforzare i controlli alla frontiera finché l’Italia non torna ad applicare nuovamente il “sistema di Dublino”.