
Preoccupazione ed apprensione li esprime l’OCST per la situazione che si è creata nel corpo di polizia militare che impiega in Ticino 27 persone con varie mansioni e responsabilità. A livello nazionale, spiega il sindacato, è in corso una ristrutturazione che prevede entro fine anno la soppressione di 80 posti di lavoro. In particolare sono state soppresse in Ticino le attività svolte in collaborazione con le Guardie di confine. E i responsabili dell’esercito obbligano i ticinesi a prestare servizio a Ginevra. “L’OCST – si legge in una nota stampa del sindacato - ha chiesto da tempo ai responsabili dell’esercito di rivedere questa assurda pianificazione delle attività”. Adoperando, ad esempio, questo personale nella polizia cantonale la cui formazione è parificata. “Anche i responsabili del Dipartimento delle istituzioni e della Polizia Cantonale – si legge ancora - si sono nel frattempo attivati per verificare la possibilità di impiegare o collocare direttamente gli Agenti della Polizia militare al servizio della Polizia del Canton Ticino e contatti tra autorità Cantonale e Federale sono già stati avviati”.
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