
“Sulla questione della socialità e della cultura che viene dal basso, la Città di Lugano è sempre stata aperta. Stiamo dialogando con alcuni gruppi che hanno avanzato delle proposte e con i quali troveremo delle soluzioni, ma quello visto non mi sembra un comportamento sociale o culturale”. Il sindaco di Lugano Michele Foletti, intervenuto ieri sera in diretta a Ticinonews, ha condannato l’occupazione degli spazi rimanenti dell’ex Macello avvenuta ieri, in occasione dell’anniversario dei sette mesi dalla demolizione di una parte dello stabile. Inevitabilmente, quanto accaduto fra ieri e stamattina, con il nuovo sgombero della zona, avvenuto poco prima dell’alba, è destinato a complicare ulteriormente le già debolissime relazioni fra Città e autogestiti, anche per la ricerca di spazi alternativi per l’autogestione luganese: “Queste persone non hanno mai voluto trattare con le autorità, sempre dichiarandosi antagonisti dell’autorità costituita. Per trattare bisogna essere in due: come fare se manca la controparte?”, si è chiesto il sindaco.
Dialogo e legalità
Tuttavia, per Tessa Prati, copresidente della sezione cittadina del Ps, la rioccupazione degli spazi dell’ex Macello è il naturale esito della politica adottata dallo stesso Municipio di Lugano: “Certo, Foletti ha ragione”, ha commentato. “Il dialogo è sempre fatto da due parti, ma se una di queste impone tutto, non si raggiunge nulla. A questo punto occorrono compromessi”. Di avviso totalmente opposto il vicepresidente dell’Udc di Lugano Alain Bühler: “Dovremmo forse iniziare a smetterla di trattare gli autogestiti, come fa la sinistra, come un gruppo con diritti speciali negati agli altri cittadini di Lugano, fra tutti il diritto a contravvenire alla legge. Non si può concedere loro la facoltà di manifestare illegalmente con l’occupazione di beni pubblici o privati, come avvenuto in maggio con lo stabile Ex-Vanoni. È ora di piantarla! Non ho la speranza che ci possa essere un dialogo con questo tipo di autogestione”.
In discussione l’attuale modello di autogestione
Prati gli ha però immediatamente risposto, in un dibattito che si è rapidamente acceso: “Qui non si tratta di privilegiare qualcuno! Bisogna avere comprensione per delle realtà che esistono, che piacciano o meno. Non si può pensare che queste spariscano togliendo loro degli spazi. Il Municipio deve prendere delle decisioni in favore dei cittadini, non in loro sfavore se questi non corrispondono agli schemi da lui desiderati”. Bühler ha però difeso l’operato dell’Esecutivo cittadino: “Credo che in questo momento il Municipio stia gestendo l’occupazione in maniera equilibrata, come ci si attende da questa istituzione. Alla luce di quanto accaduto, noi dell’Udc luganese continueremo comunque a raccogliere firme per la nostra petizione” contro un’autogestione senza regole, ha concluso il vicepresidente dei democentristi cittadini.
Il dibattito completo fra Tessa Prati (Ps) e Alain Bühler (Udc) sui fatti di ieri e sul futuro dell’autogestione luganese
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