Ticino
Nutri-Score, l'etichetta che divide
Redazione
un anno fa
Il Consiglio degli Stati ritiene occorra mettere un termine all'utilizzo di Nutri-Score. L'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera Italiana: "Decisione preoccupante".

Si chiama Nutri-Score ed è uno strumento studiato per orientare i consumatori davanti agli scaffali dei supermercati. Il funzionamento è semplice e intuitivo: un alimento (lavorato e preimballato) di qualità da un punto di vista nutrizionale viene indicato con una ‘A’ verde. È il caso di cibi che contengono frutta, verdura, legumi, alcuni oli, fibre e proteine. Al contrario, il punteggio tende a spostarsi verso la ‘E’ rossa quando contiene più zucchero, sale, grassi saturi e calorie.

“Campagne di disinformazione”

Tutto bene, verrebbe da dire. Non per il Consiglio degli Stati, che con 33 voti contro 8 ritiene occorra mettere un termine al suo utilizzo, giudicato problematico benché applicato dalle aziende su base volontaria. Una decisione valutata deplorevole e preoccupante dall'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera Italiana. “Siamo molto delusi da questo voto. Siamo consapevoli che diversi gruppi di interesse ostili a Nutri-Score si stanno muovendo a Berna da diversi mesi e purtroppo il loro lavoro di lobbying sta dando i suoi frutti”, spiega a Ticinonews il giornalista de La Borsa della Spesa Ivan Campari. “Sono anni che sosteniamo Nutri-Score, perché siamo a favore della trasparenza, in modo che il consumatore possa fare scelte libere e informate”. Da tempo però “dobbiamo scontrarci con campagne di disinformazione tramite le quali questa etichetta viene presentata come se costituisse chissà quale pericolo, con argomentazioni costruite ad arte ma anche hanno un ampio sostegno economico dietro”.

Criteri troppo “semplicistici?”

Nutri-Score non sostituisce la piramide alimentare, ma è uno strumento che facilita la vita dei consumatori e fornisce loro un’informazione rapida “basata su criteri scientifici”. Criteri scientifici giudicati tuttavia troppo semplicistici dal senatore sangallese Benedikt Würth che, intervenuto a nome della commissione, ha sottolineato come in materia di salute, l'elemento decisivo resti un'alimentazione equilibrata. Non occorre quindi considerare ogni alimento in modo isolato. Critiche respinte al mittente da Campari. “La piramide alimentare rimane uno strumento fondamentale. Non è che NutriScore debba essere l’unico criterio di scelta; serve per confrontare prodotti della stessa categoria, non una coca cola con un prosciutto, bensì uno yogurt con uno yogurt”, precisa il giornalista.

"Tutto sta nella quantità"

Ed è proprio un prodotto caseario, il formaggio, ad essere stato preso ad esempio da Würth il quale, oltre che senatore, è presidente dell'Associazione svizzera dei DOP-IGP. Contenendo molti grassi, uno degli alimenti naturali svizzeri per eccellenza viene particolarmente penalizzato dal Nutri-Score. Al contrario di altri altamente trasformati o contenenti additivi e che talvolta ricevono una valutazione migliore. Obiezione, questa, parzialmente accolta da Campari. “È utile ricordarlo: non è che alcuni prodotti fanno male o non bisogna mangiarli, ma tutto sta nella quantità. NutriScore ci rende attenti che quando consumiamo un certo tipo di prodotto, stiamo magari assumendo molti zuccheri e diversi grassi”. Ciò non significa che non si possano mangiare questi alimenti,  “ma che bisogna cercare di gestire le quantità”, conclude Campari.

 

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