
Nel 2021 i pompieri ticinesi sono usciti in intervento meno volte rispetto al 2020. I militi del 118 dei corpi ticinesi, lo scorso anno, sono intervenuti 2’946 volte, erano 3’075 nel 2020. “È stato un anno, tutto sommato, piuttosto ‘tranquillo’. A farla da padrone sono stati gli interventi per inquinamenti da idrocarburi, sia su campo stradale, sia nel terreno e negli specchi d’acqua”, illustra a Ticinonews Nelson Ortelli, direttore del Segretariato della Federazione Pompieri Ticino.
“Una campagna aggressiva”
I numeri emersi dalla presentazione del bilancio 2021 delle attività dei vigili del fuoco rossoblù restano comunque importanti. Gli elementi che indicano un piccolo calo delle attività rispetto al 2020, costi complessivi degli interventi inclusi, sono infatti contenuti. Per fare fronte a questo impegno, il volontariato è essenziale e i pompieri sono sempre alla ricerca di nuove leve. Sono 402 i giovani che hanno partecipato alla serata informativa organizzata nell’ambito della campagna “Diventa pompiere volontario”. Alain Zamboni, comandante dei Pompieri di Locarno e presidente della Federazione Pompieri Ticino, la definisce “una campagna aggressiva”, caratterizzata da una forte presenza sui media ticinesi e sui social network. “196 persone hanno deciso di iscriversi alla giornata di reclutamento in programma il prossimo 24 settembre, al centro sportivo di Tenero”, precisa il presidente della Federazione. “È un numero che ci soddisfa”.
Sempre in attesa della nuova legge
Nuove leve non sono tuttavia l’unico regalo che i pompieri ticinesi aspettano. A essere molto attesa è l’approvazione della nuova legge cantonale sui pompieri, attualmente ferma in Commissione costituzione e leggi del Gran Consiglio. “La nuova legge definisce elementi legati a questioni finanziarie”, spiega Zamboni. “Questo è sicuramente importante, ma il nuovo testo dovrebbe soprattutto servire per la realizzazione di aspetti pratici, che riguardano per esempio la formazione”. La legge, come detto, è molto importante. Per Zamboni, tuttavia, l’attesa è stata un po’ troppo lunga. “Siamo pompieri”, commenta rassegnato. “Per nostra natura siamo abituati a correre. Dobbiamo accettare il fatto che il ritmo della politica è diverso”.
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