Ticino
Nuove opere contro le frane, ora Lugano ha meno zone rosse
Redazione
un giorno fa
L'intervento principale è avvenuto a Barbengo, in zona Figino, con la posa di reti di paramassi e interventi puntuali di stabilizzazione come il taglio di alberi.

Da gradi di pericolo elevato o medio, a gradi di pericolo basso o residuo. A Lugano è stato aggiornato il piano delle zone di pericolo a seguito di alcuni interventi legati ad opere di premunizione. "Questo piano può cambiare quando varia la situazione, quindi ad esempio a seguito di un crollo, come è successo in Vallemaggia, o - come in questo caso - anche quando la situazione è cambiata in meglio e sono state realizzate delle opere di premunizione", spiega a Ticinonews il geologo cantonale Andrea Pedrazzini. In questo caso, "abbiamo aggiornato queste carte per differenti piccoli settori della Città di Lugano dove sono stati realizzati degli interventi". 

Barbengo, una nuova rete protegge Via delle Scuole

L'intervento principale è avvenuto a Barbengo, in zona Figino, con la posa di reti di paramassi e interventi puntuali di stabilizzazione, ad esempio il taglio di alberi. D’altronde, in via delle Scuole è già successo che dei sassi arrivassero fino alla strada e quasi alle case. "In questo caso, la carta di pericolo pre-intervento indicava un deficit di protezione a livello della strada e in parte anche a livello delle abitazioni sottostanti", chiarisce Pedrazzini. Quindi il Comune, con la sezione forestale del Dipartimento del territorio "ha promosso un progetto di premonizione e ha realizzato queste reti paramassi". Una volta terminate, "il Cantone ha messo a giorno la carta e in questo caso la situazione è chiaramente migliorata; il rischio per gli utenti della strada e per le abitazioni è nettamente diminuito". Gli altri interventi (alcuni portati avanti da privati) sono stati realizzati, ad esempio, a Barbengo in zona Roncone, sul sentiero di Gandria, con la posa di due reti paramassi, e a Cadro, con la posa di una rete di aderenza. 

Denti della Vecchia, a breve una decisione 

In generale, conferma il geologo cantonale, è un lavoro in continuo sviluppo. "Recentemente il Consiglio comunale ha votato un credito per delle opere di premunizione (sia legate alla caduta sassi, ma anche ad aspetti idraulici), in particolare in Val Colla, a Pazzallo e in altre zone. È un lavoro in continua evoluzione; quando viene definito un deficit vanno sempre valutate le opere che possono essere realizzate, dopodiché i Municipi, a livello comunale, promuovono queste opere e il Cantone le sussidia". Ovviamente, tanta attenzione è rivolta alla Val Colla, con le opzioni relative alla chiusura della strada verso Scareglia che sono ancora in fase di analisi. Un’altra frana che ha fatto tanto clamore recentemente è quella avvenuta sui Denti della Vecchia. "Abbiamo realizzato diversi voli con il drone, per vedere fino a dove arrivavano i sassi. Anche con le precipitazioni degli ultimi tempi non ci sono stati segni di particolari destabilizzazioni. Nelle prossime settimane ci troveremo per fare il punto con la Città di Lugano e valutare se portare avanti un'eventuale apertura del sentiero", conclude Pedrazzini.