Pericoli
Nuotare in laghi e fiumi? L'Upi: "Mai farlo da soli e senza una boa"
Per ridurre il numero delle persone che ogni anno annegano nei fiumi e nei laghi svizzeri, l'Ufficio prevenzione e infortuni (Upi), ieri a Lugano ha lanciato una campagna di sensibilizzare contro il nuoto in solitaria.

Con l'avvicinarsi dell'estate, l'Ufficio prevenzione infortuni (Upi) raccomanda di non andare a nuotare da soli in acque libere e di portare con sé un aiuto galleggiante. In Svizzera ogni anno più di 20 persone annegano nei laghi e nei fiumi svizzeri. In circa il 22% dei casi erano in acqua da sole, ricorda l'upi in un comunicato diramato in occasione di un evento di sensibilizzazione organizzato ieri a Lugano. Le cifre sono probabilmente più elevate in quanto in quasi la metà degli annegamenti (47%) non è noto se la persona fosse da sola o accompagnata. "La campagna ha un obiettivo chiaro: dire di nuotare sempre in compagnia", ha spiegato a Ticinonews Pascal Agostinetti, capodelegato per la Svizzera meridionale di Upi. Una campagna che coinvolgerà sei lidi ticinesi, "quattro sul Ceresio e due sul Verbano", ovvero: i lidi di Lugano, San Domenico, Riva Caccia, Conca d'Oro, il patriziale di Ascona e il Bagno Pubblico della stessa località.

Le raccomandazioni

L'upi raccomanda pertanto di utilizzare, in acque libere, un ausilio al galleggiamento come una boa da nuoto. Secondo un'indagine dell'Ufficio prevenzione infortuni, la metà delle persone che nuotano nei fiumi e nei laghi svizzeri li utilizza: tra i più comuni figurano le borse e le boe da nuoto (32%), seguiti da altri ausili (14%) come gli spaghetti da piscina o le palle. L'upi consiglia inoltre di non consumare alcolici e droghe prima di andare a nuotare, di fare il bagno in una piscina sorvegliata se non si è in piena forma, di tenere d'occhio i bambini e di indossare una muta in neoprene, in acque libere, per prevenire l'ipotermia.