Ticino
Nucleare, i commenti di PPD e PS
Nucleare, i commenti di PPD e PS
Nucleare, i commenti di PPD e PS
Redazione
9 anni fa
I popolari democratici si prendono il merito del risultato, mentre Righini punta guarda comunque all'uscita

C'è chi sorride e chi un po' meno, ma vede comunque un lato positivo nel voto odierno. Il PPD e il PS commentano la bocciatura popolare dell'iniziativa dei Verdi per l'abbandono del nucleare entro il 2029 tramite due distinti comunicati stampa.

Il PPD "saluta con soddisfazione" la bocciatura dell’iniziativa. "Con questo risultato si impedisce un’uscita caotica dall’energia nucleare, dando nel contempo un mandato chiaro per un’uscita graduale" si legge in un comunicato del partito cantonale. "L’unica alternativa proposta durante la campagna è quella del PPD e porta il nome di Strategia energetica 2050 che il popolo, visto l’esito odierno, ha indirettamente sostenuto."

"L’impegno del PPD è stato decisivo nell’impedire che il voto si trasformasse in pro o contro il nucleare, mantenendo invece il dibattito sul come uscire da questo tipo di energia" si legge ancora nel comunicato. "Così facendo si è potuta convincere la maggioranza della popolazione a votare NO. Il popolo svizzero vuole dunque che l’uscita dal nucleare sia veramente programmata – grazie alla Strategia energetica 2050 – e non improvvisata e senza alternative."

"Con il suo referendum sul primo pacchetto di misure della Strategia, l’UDC ha rischiato di far approvare l’iniziativa e quindi l’uscita caotica dall’atomo. Un comportamento irresponsabile quello dell’Unione democratica di centro" prosegue il comunicato. "Il PPD invita il PLR ad un maggiore impegno a sostegno della Strategia e chiede a iniziativisti e sinistra di collaborare con spirito costruttivo per la svolta energetica."

In conclusione il PPD "continuerà a lavorare per un’uscita pianificata dal nucleare ed è convinto che, in votazione, il popolo appoggerà la Strategia energetica 2050 che prevede pure misure per un sostegno mirato e transitorio all’energia idroelettrica – compresa quella ticinese – attualmente sotto pressione per la momentanea sovrapproduzione europea."

Il PS Ticino, in una nota firmata dal presidente Igor Righini, dichiara invece che "il conto alla rovescia per il nucleare è cominciato: quasi un votante su due ha richiesto un'uscita rapida dal nucleare."

"Benché l’iniziativa per l’uscita pianificata dal nucleare entro il 2029 non abbia riscontrato il successo delle urne, il 46% dei votanti ha espresso con convinzione che l’abbandono del nucleare va pianificato in tempi brevi e senza compromessi" scrive Righini. "Il responso dell’iniziativa per l’uscita pianificata dal nucleare è stato serrato. Questo risultato, sommato al fatto che sia il Consiglio Federale sia gli oppositori all’iniziativa abbiano confermato l’abbandono dal nucleare seppure con una pianificazione differente, è la dimostrazione che la strategia energetica 2050 dev’essere messa in atto così come prevista."

"Il conto alla rovescia del nucleare in Svizzera è cominciato: le vetuste centrali nucleari dovranno essere spente e il primo pacchetto per incrementare l’efficienza energetica e le fonti di energie rinnovabili approvato dal Parlamento va attuato senza alcuna esitazione" si legge ancora nel comunicato del PS. "Alla luce del risultato del voto, il vecchio reattore di Beznau I non va riacceso: il rischio reale e lo scetticismo che genera in seno alla popolazione sono dimostrati."

"Il PS ribadisce l’importanza d’intensificare la produzione di energia rinnovabile al fine di favorire la sostituzione di una fonte pericolosa come quella nucleare con energie che rispettano l’ambiente. Le promesse di rispetto del piano energetico 2050, formulate dagli oppositori all’iniziativa, vanno mantenute e concretizzate" conclude Righini. "Il Partito Socialista s’impegna affinché questo piano non subisca compromessi nel periodo che ci separa dalla fine del nucleare in Svizzera."

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