Ticino
Notifiche e lavoro nero: “la guardia deve rimanere alta”
Notifiche e lavoro nero: “la guardia deve rimanere alta”
Notifiche e lavoro nero: “la guardia deve rimanere alta”
Redazione
6 anni fa
Il direttore della SSIC Nicola Bagnovini commenta l'ultimo rapporto d'attività della Commissione tripartita

Secondo l’ultimo rapporto d’attività della Commissione tripartita nel 2018 le multe per violazione della procedura di notifica dei lavoratori provenienti dall’estero sono crollate, così come sembra essere diminuito il lavoro nero. Le multe per violazione della procedura di notifica dei lavoratori da oltreconfine sono state 328, più di 100 in meno rispetto al 2017 (444). C’è però un dato su quale occorre riflettere, quello delle notifiche dei lavoratori d’oltreconfine, che nel 2018 sono aumentate del 3.3%, motivo per cui, secondo Nicola Bagnovini, direttore della Società Svizzera degli impresari costruttori Ticino (SSIC), la guardia deve rimanere alta.

“Il bilancio della tripartita è positivo – afferma Bagnovini - anche se pone degli aspetti importanti e delicati: il numero di notifiche è aumentato, guai ad abbassare la guardia nei controlli; il lavoro nero è sì leggermente calato, ma presenta dei saldi importanti - si parla di più di 800 segnalazioni che toccano 1'800 lavoratori - bisogna non abbassare la guardia e continuare come fatto finora con controlli approfonditi e sanzioni severe.”

L’aumento de delle notifiche dei lavoratori d’oltreconfine significa meno lavoro per i residenti...

“È vero – continua Bagnovini - sono giornate di lavoro portate via a ditte residenti e a lavoratori indipendenti residenti. Ci sono i padroncini che sono aumentati ma in modo contenuto - si tratta di un +1,1% - mentre l'incremento maggiore - oltre il 7% - è da ascrivere a lavoratori stranieri che vengono assunti da aziende ticinesi. Per questo la Commissione tripartita controlla il livello salariale di questi settori, proprio per identificare i settori nei quali bisogna imporre un contratto normale di lavoro, con dei minimi salariali. È chiaro che non è la soluzione ottimale perché il tutto dovrebbe portare dei contratti collettivi di lavoro, non c'è solo lo stipendio in un contratto ma tutta una serie di altre prestazioni che vanno regolamentate. Prima fra tutte: l'orario di lavoro.”

Tutti i dettagli nell'edizione odierna del TG di Teleticino

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