Ticino
"Norman Gobbi è stato reintegrato nelle sue funzioni a capo della Polizia?"
© Polizia cantonale del Canton Ticino
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Redazione
un anno fa
È questo il titolo dell'interpellanza inoltrata dai due granconsiglieri dell'MPS Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini che chiede al Consiglio di Stato per quale ragione il capo del Dipartimento delle istituzioni abbia presenziato sabato scorso alla Cerimonia di dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi della Scuola di polizia nonostante al momento si sia autosospeso dalla conduzione della Polizia cantonale.

Lo scorso sabato 59 nuovi agenti della Scuola di Polizia del V circondario hanno giurato fedeltà alla Costituzione e alle leggi. Durante la cerimonia, che si è svolta al Palazzo dei Congressi di Lugano, hanno preso la parola il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta e il direttore del Dipartimento delle istituzioni (DI) Norman Gobbi. Un fatto che non è passato inosservato ai due granconsiglieri dell'MPS Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini. I due deputati sono "rimasti sorpresi, al di là delle parole pronunciate dal capo del DI, dalla sua presenza a questa cerimonia, vero e proprio atto ufficiale nella sua qualità di responsabile politico della Polizia cantonale". Infatti giova ricordare che dopo che il Ministero pubblico aveva aperto un'inchiesta sull’incidente della circolazione che ha visto coinvolto il membro dell'Esecutivo, lo stesso Gobbi lo scorso marzo si era autosospeso dalla conduzione politica della Polizia cantonale. Una decisione accolta dal Consiglio di Stato, che ha affidato temporaneamente la responsabilità a Claudio Zali.

L'interpellanza

Per questa ragione Sergi e Pronzini hanno inoltrato al Governo cantonale un'interpellanza dato che "la questione continua ad essere di grande attualità, anche alla luce della mancanza di risposte alle interpellanze precedenti". I due parlamentari chiedono se il Consiglio di Stato abbia revocato la decisione presa lo scorso marzo e in caso affermativo quando. In caso negativo, chiedono perché dunque Gobbi fosse presente e abbia preso la parola "ad una cerimonia che assume, nel contesto attuale, un significato non solo simbolico, ma fortemente politico".