
Il Consiglio di Stato intende attivarsi nei confronti delle autorità federali per ottenere una finestra temporale che garantisca un sostegno ai ristoratori, che non potranno aprire entro l'11 maggio a causa dei tempi stretti imposti dal Consiglio federale? È la domanda contenuta in un'interpellanza al Consiglio di Stato, firmata dai deputati PPD Giorgio Fonio e Fiorenzo Dadò (primi firmatari), Giovanni Berardi e Sara Imelli.
Visto "il pessimo tempismo del Consiglio federale" (la ristorazione è ferma dal 16 marzo e la riapertura è stata annunciata a sorpresa da Berna per l11 maggio, con la relativa ordinanza che verrà pubblicata oggi), per i deputati è fondamentale che venga garantito a tutto il settore un cuscinetto temporale, ipotizzabile in un paio di settimane, che permetta di poter continuare a beneficiare dell'orario ridotto anche a quei ristoranti che non riusciranno a garantire un'apertura immediata entro il prossimo lunedì.
Il rischio, sostengono i deputati, è che a beneficiarne possa essere la criminalità organizzata. "La giornalista Madeleine Rossi, lo scorso anno in un rapporto di quasi 100 pagine aveva denunciato la presenza della ‘Ndrangheta in Svizzera* scrivono i deputati PPD. "Secondo la giornalista il fatto che “in Ticino diversi bar sono vuoti tutto il giorno, ma realizzano un giro d’affari importante” era stato definito un indizio importante". Per i granconsiglieri la politica ha quindi il compito e il dovere "di tutelare il nostro tessuto sociale ed economico andando a fermare sul nascere situazioni di crisi sociale che potrebbero avere risvolti negativi e preoccupanti".
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