
I membri della Commissione delle petizioni di Lugano concordano "nel ritenere utile e necessario che anche la conoscenza dei dialetti e delle tradizioni della Svizzera italiana, in particolare di Lugano e dei suoi dintorni, venga trasmessa alle nuove generazioni", ma non ritengono opportuno modificare il Regolamento comunale come proposto dalla mozione presentata in ottobre dal consigliere comunale Nicholas Marioli a nome della Lega dei Ticinesi.
Marioli chiedeva di introdurre dei corsi facoltativi di dialetto nelle scuole elementari cittadine, ma i commissari ritengono che prima di creare questi corsi sia necessario "verificare se vi sia un reale interesse tra i docenti e gli allievi dell'intero comprensorio della Città (e non solo in determinati quartieri). Secondariamente bisognerebbe porsi il problema di creare un programma e dei materiali specifici per un adeguato insegnamento. Inoltre si dovrebbe decidere quale dialetto luganese insegnare agli allievi. Non esiste, infatti, il dialetto di Lugano: esistono invece diverse varietà locali (il dialetto di Pazzallo, quello di Villa Luganese, ecc.) che possono avere tra loro anche delle notevoli differenze".
La Commissione delle petizioni invita quindi il Consiglio comunale ad accogliere solo parzialmente la mozione di Marioli, proponendo nel contempo al Municipio "di farsi attivo promotore presso l'Istituto scolastico comuanale e i diversi gruppi genitori, dell'organizzazione nelle ore destinate al doposcuola di momenti dedicati al dialetto, alla storia e alla cultura locali, con il coinvolgimento di personalità autoctone."
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