
“Penso che gli ucraini possano ritenersi abbastanza soddisfatti. Ora possiamo iniziare a sperare. Sappiamo che tra qualche mese o tra un anno avremo un aiuto dall’Europa per ricominciare, per ricostruire le case”. Così Iryna Krykunenko, giornalista del “The New Voice of Ukraine”, commenta ai microfoni di Ticinonews l’esito della Urc2022. “Alle persone importano poco le dichiarazioni politiche: sono preoccupate per le loro case distrutte, per l’acqua potabile. Vogliono sapere quando potranno tornare alla loro vita normale. Come detto, credo che questa conferenza possa infondere in loro un po’ di speranza di avere un aiuto dall’Unione europea.”
Adesso parti da Lugano e torni a Kiev, a casa tua?
“Sì, tornerò a Kiev, credo che ci vorranno un paio di giorni, perché lo spazio aereo sopra l’Ucraina è chiuso e tornare sarà molto più complicato che in passato”.
Come vivi a Kiev adesso?
“La situazione è migliorata rispetto ai primi mesi di guerra, ora sappiamo dove si concentrano i combattimenti. Sebbene Kiev sia ancora bersagliata dai russi, adesso i bombardamenti avvengono di rado, una o due volte alla settimana. Forse è brutto da dire, ma la gente inizia ad abituarsi anche al suono delle bombe. Le persone sanno dov’è il conflitto, sanno di Karkiv e di Mariupol, e degli altri luoghi distrutti. A Kiev la gente è tutto sommato ottimista, perché ha ancora una casa e un posto per dormire, e quando sai che qualcuno sta peggio, puoi ritenerti fortunato”.
Sono aperti i negozi, i ristoranti e le attività in generale?
“Si, sono aperti ed è molto importante che sia così, perché sono rimasti chiusi a lungo, ma se si vuole vincere questa guerra l’economia non può fermarsi. Servono soldi, non solo dagli investitori, dobbiamo guadagnarceli anche da soli. I nostri soldati sono degli eroi, ma al secondo posto ci sono gli imprenditori, perché in qualche modo hanno cercato di lavorare e di mantenere viva l’economia, anche a sostegno dei militari”.
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