
Nel corso della 101° Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti) tenutasi oggi presso il Palacinema di Locarno è intervenuto anche il consigliere federale ticinese Ignazio Cassis che, per l'occasione, è stato intervistato dal direttore Cc-Ti Luca Albertoni.
Cassis ha parlato di autodeterminazione, del ruolo dei consiglieri federali (“non siamo ministri”) e, immancabilmente, dei rapporti con l’Ue, spesso incerti. “Il presidente della Commissione Juncker (che in passato aveva rimproverato Berna per aver dovuto incontrare troppi presidenti), con i suoi problemi di salute, fa parte di questa incertezza”, ha ammesso.
Il consigliere federale ha pure sottolineato l’importanza dell’accordo quadro istituzionale, che nasce dai Bilaterali I, che ha portato a un miliardo al giorno di scambi commerciali. “Dal 2004 abbiamo un contenzioso con l’Ue, secondo cui non applichiamo correttamente la libera circolazione (ovvero le misure di accompagnamento, la vera e propria "pietra d'inciampo" all'accordo quadro, ndr). Da qui la necessità di negoziare e discutere del problema in maniera mirata, cosa che potremo fare grazie all'accordo istituzionale”.
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