Votazioni
Nodo intermodale e cure di qualità: i ticinesi hanno detto «no»
12 ore fa
Bocciati entrambi i temi – Risultato tiratissimo per il progetto alla stazione di Locarno-Muralto: la spuntano i contrari con il 50.08% – Governo soddisfatto, VPOD deluso – SEGUI IL LIVE
6 ore fa
Verdi: "Un freno alla mobilità sostenibile e al riconoscimento delle cure di qualità"
La reazione del partito ticinese dopo l'esito della votazione popolare odierna: "Una battuta d'arresto per lo sviluppo del Cantone, ignorando priorità ambientali e sociali".

Il doppio NO di oggi alle urne "rappresentano una battuta d'arresto per lo sviluppo del Cantone, ignorando priorità ambientali e sociali. Il Canton Ticino ha espresso oggi una volontà di immobilismo, respingendo entrambi gli oggetti posti in votazione cantonale". È quanto sostiene il partito ticinese dei Verdi in un comunicato.

"Locarno-Muralto: un nodo non snodato e un'occasione persa per il Locarnese"

"Un risultato molto risicato che compromette la possibilità di avere un Locarnese più accessibile e orientato alla mobilità sostenibile - si legge nella nota - Con questa decisione, Locarno rimane l'unico polo cantonale con una struttura antiquata e non adeguata alle moderne esigenze di mobilità. La mancata modernizzazione dell'infrastruttura, cruciale per rispondere alla crescente domanda di trasporto pubblico, comporterà inoltre la perdita di importanti contributi federali e bloccherà lo sviluppo per diverso tempo".

"Cure e prestazioni di qualità: penalizzata la coesione sociale e il benessere collettivo"

Secondo i Verdi, l'iniziativa popolare "Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità" è "una mancata opportunità per la giustizia sociale e il riconoscimento del valore del lavoro di cura. Questa decisione impedirà di stabilire condizioni lavorative minime a livello cantonale per il personale dei servizi sociosanitari e socioeducativi, lasciando un ambiente di lavoro meno dignitoso e sostenibile. Al contempo, non si codificano i diritti di pazienti e utenti e non si introducono organi di mediazione indipendenti, limitando trasparenza e fiducia".

10 ore fa
Soddisfatta l'UDC
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L’UDC è soddisfatta dell’odierno doppio no alle urne.

Nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto

«La volontà popolare conferma che le decisioni uscite dal Gran Consiglio sono spesso frutto di logiche di partito, che il popolo può correggere tramite strumenti quali il referendum, in tutte le sue forme. Il progetto del nodo intermodale di Muralto era stato promosso come l’unica via da intraprendere per migliorare la mobilità del Locarnese, ma con il suo costo di 17 milioni di franchi comportava più disagi che benefici. Praticamente tutti i Comuni del Locarnese hanno rifiutato un progetto non pertinente, lavorato dal Dipartimento del Territorio e bocciato infine dal popolo. La linea dell’UDC era già chiara e schierata per il rifiuto quando il progetto era stato messo sul tavolo della Commissione della Gestione, prima che approdasse in Gran Consiglio.  L’infrastruttura prevista non affrontava realmente i problemi della mobilità regionale e non snelliva certamente la viabilità attorno alla stazione. Questo progetto, calato dall’alto dopo oltre 10 anni di elaborazione e ritardi, rischiava di trasformare uno dei quartieri più pregiati del territorio urbano in un flusso di traffico intenso, impedendo al contempo qualsiasi strategia di valorizzazione turistica in zona, così come lo svolgimento delle manifestazioni sul lungolago».

Iniziativa popolare «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità»

Per l'UDC, «le cittadine e i cittadini ticinesi hanno fortunatamente evitato l’ennesima complicazione burocratica che non avrebbe – come al solito – prodotto nessun tipo di risultato. Anziché moltiplicare gli obblighi amministrativi, bisognerebbe semplificare, alleggerire, responsabilizzare. Serve una fiducia rinnovata nelle competenze degli operatori e nella capacità delle strutture di organizzarsi secondo criteri di qualità concreti, non imposti dall’alto».

11 ore fa
Nodo intermodale bocciato per 102 voti
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Sono solo 102 i voti che hanno fatto la differenza per la bocciatura del credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto.

Ha votato il 31.33% degli aventi diritto ticinesi, con 63.344 schede valide. Quelle favorevoli al progetto erano 33.621, quelle contrarie 33.723.

Il Comune più favorevole è stato Bosco Gurin, con l'80% di «sì». Ma nel Comune hanno votato solo 9 persone (4 «sì», 1 «no») delle 41 aventi diritto.

Il Comune più contrario è stato Linescio. Votanti: 18 (su 38 iscritti), favorevoli 2, contrari 15 (1 scheda bianca).

11 ore fa
Governo soddisfatto per il «no» all'iniziativa sulle cure
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Il Consiglio di Stato ha preso atto dei risultati della votazione cantonale odierna.

Nodo intermodale: «Non è pensabile individuare una nuova soluzione nel breve e medio termine»

Il Consiglio di Stato ha preso atto del voto odierno della popolazione ticinese, che ha respinto il decreto legislativo che avrebbe permesso di realizzare il nuovo nodo intermodale del trasporto pubblico presso la stazione FFS di Locarno-Muralto. «Alla luce della decisione odierna della popolazione ticinese, occorrerà ora valutare come procedere: il Governo, come ampiamente chiarito nel corso della campagna di avvicinamento al voto, precisa tuttavia che non è pensabile individuare una nuova soluzione nel breve e medio termine».

Cure di qualità: «Ticinesi contrari a una strada che avrebbe potuto compromettere l'autonomia delle strutture»

Il Consiglio di Stato ha accolto con soddisfazione il voto odierno della cittadinanza ticinese che ha respinto l’iniziativa popolare legislativa «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità». «Questo risultato conferma la volontà della popolazione di non intraprendere una strada che avrebbe potuto compromettere l’autonomia gestionale delle strutture sociosanitarie e socioeducative e non solo».  

Governo e Parlamento si erano espressi contro l’iniziativa, poiché ritenuta eccessivamente rigida e inadatta a rispondere alle sfide con cui sono confrontati i settori ai quali faceva riferimento. «L’approvazione della proposta avrebbe reso eccessivo l’intervento dello Stato e rappresentato un’intrusione significativa nell’autonomia gestionale degli enti. Inoltre, la sua applicazione non avrebbe considerato le specificità dei vari settori. L’introduzione di una nuova base legale avrebbe causato ulteriore burocrazia, aumentando i costi e i compiti amministrativi. Ciò avrebbe gravato sul personale già sovraccarico, senza garantire un miglioramento concreto della qualità dei servizi. Non da ultimo, uniformare le condizioni di lavoro di tutto il personale, avrebbe significato ignorare i Contratti collettivi di lavoro che tutti gli enti con contratto di prestazione con il Cantone devono rispettare (così come deciso dal Gran Consiglio) e mortificare il consolidato partenariato fra l’ente pubblico, gli attori privati e le parti sociali».  

Il Consiglio di Stato si dice «particolarmente sensibile e attento alla qualità delle prestazioni erogate a utenti e pazienti e alle condizioni di lavoro del personale attivo nelle strutture sociosanitarie e socioeducative». In questo contesto, per consolidare e potenziare le iniziative messe in atto, ritiene che «l’approccio più efficace consista nell’intervenire con azioni mirate nei singoli settori (come per esempio il piano d’azione per il rafforzamento nel settore sanitario PROSAN 2021-2024 o la Commissione etica indipendente nel settore della disabilità) anziché applicare una norma generale e rigida come quella proposta dall’iniziativa popolare che avrebbe uniformato il nostro sistema sociosanitario e socioeducativo senza considerare le esigenze specifiche degli enti e delle strutture come anche l’efficacia e l’efficienza dei diversi servizi offerti».

11 ore fa
Cure di qualità, delusione in casa VPOD
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L'iniziativa «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità» è stata respinta dal 55.52% dei votanti. C'è delusione in casa VPOD, con il sindacato che aveva promosso l’iniziativa dopo la pandemia di COVID.

«Volevamo dare una risposta concreta al disagio diffuso nel settore sociosanitario e nel settore socioeducativo, confrontati sempre più a tagli finanziari da parte del Cantone», si legge nella presa di posizione mandata alle redazioni. «Si trattava di una legge quadro cantonale, elaborata grazie alla collaborazione del compianto avv. John Noseda. Una legge composta da soli nove articoli, che sarebbe stata in grado di orientare le varie leggi in vigore nell’ambito sociosanitario e socioeducativo. Malgrado gli applausi e le promesse fatte al personale sociosanitario/socioeducativo durante la pandemia, le autorità federali e cantonali hanno fatto pochissimo per affrontare i problemi dello stress, del carico di lavoro, del burn out e dell’abbandono professionale precoce nel settore. L’iniziativa popolare avrebbe colmato questa lacuna nel nostro cantone e nel contempo avrebbe rafforzato i diritti dei pazienti/utenti».

Dopo il risultato negativo odierno, conclude il VPOD, i problemi rimangono sul tappeto in questo importante e delicato settore. «Per questo vigileremo e ci batteremo affinché: 1. il Governo e il Parlamento non procedano ad ulteriori tagli nel finanziamento del settore; 2. le autorità migliorino le condizioni del personale e dei pazienti/utenti con misure puntuali, come hanno indicato nel dibattito avvenuto sull’iniziativa popolare».

12 ore fa
Come ha votato il Ticino
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Decreto legislativo credito riorganizzazione nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto: 50.08% «no»

Iniziativa popolare «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità»: 55.52% «no»

12 ore fa
Due no alle urne
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12 ore fa
Scrutinio finito con una doppia bocciatura
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I risultati sono arrivati in pochissimo tempo. I ticinesi hanno detto «no» a entrambi i temi in votazione.

Bocciato dal 50.08% dei votanti lo stanziamento di un credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto.

Bocciatura più netta per l'iniziativa popolare «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità»: ha detto «no» il 55.52% dei votanti.

Bassa la partecipazione al voto: si è espresso il 31.3% degli aventi diritto.

12 ore fa
Manca solo Bellinzona, nodo intermodale appeso a un filo
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La votazione sul credito per il nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto è tiratissima. Quando manca solo Bellinzona, il «no» si attesta al 50.7%.

Bocciata con il 55.98% dei voti l'iniziativa popolare «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità».

Con una partecipazione al voto del 28.71%, il 52.15% dei votanti a Lugano ha detto «sì» al nodo intermodale, il 56.25% dei votanti ha invece bocciato l'iniziativa per cure di qualità-

12 ore fa
96 Comuni scrutinati (su 100)
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All'appello mancano Bellinzona, Lugano, Orselina e Collina d'Oro.

12 ore fa
90 Comuni scrutinati
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Sono già 90 i Comuni scrutinati (su 100).

Bocciato dal 51.32% dei votanti il credito per il nodo intermodale. Il 55.83% si dice contrario all’iniziativa sulle cure.

Partecipazione al voto: 32.42%.

Stanziamento di un credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto

Iniziativa popolare «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità»

12 ore fa
Anche Locarno e Muralto bocciano il nodo intermodale
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I cittadini di Locarno bocciano il credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS.

Con una partecipazione al voto del 38.94%, ha detto «no» il 52.59% dei votanti a Locarno. A Muralto i contrari raggiungono il 61.48% (partecipazione al 56.49%).

12 ore fa
84 Comuni, si consolida il doppio «no»
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12 ore fa
70 Comuni scrutinati
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Si procede a velocità sostenuta. Con 70 Comuni scrutinati (su 100), il credito per il nodo intermodale viene attualmente respinto dal 51.02% dei votanti, mentre il 55.94% si dice contrario all’iniziativa sulle cure.

La partecipazione al voto è di poco superiore al 32%.

Stanziamento di un credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto

Ad Acquarossa, dove la partecipazione si attesta al 22,4%, la votazione è finita in parità (50% «sì» e 50% «no»).

Iniziativa popolare «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità»

12 ore fa
51 Comuni scrutinati su 100
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Stanziamento di un credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto

Iniziativa popolare «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità»

Tra i Comuni scrutinati, si sono espressi a favore solo Arogno, Capriasca, Grancia, Pollegio e Pura.

12 ore fa
I primi risultati: doppio «no» al nodo intermodale e all'iniziativa sulle cure
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Sono già 51 i Comuni scrutinati. E i primi risultati mostrano una doppia bocciatura.

Risicata (50.39% di «no») per il nodo intermodale a Locarno-Muralto e più netta per le cure di qualità (55.85% di «no»).

Si è espresso il 30% dei votanti.

13 ore fa
40 Comuni scrutinati
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13 ore fa
Urne chiuse a mezzogiorno
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Mezzogiorno, urne chiuse. Nelle prossime ore scopriremo che cosa hanno votato i ticinesi in questa giornata di votazione cantonale. Due i temi su cui sono stati chiamati a esprimersi.

Lo stanziamento di un credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto: l'investimento previsto è di complessivi 16,63 milioni di franchi, la spesa a carico del Cantone è di 7,11 milioni di franchi, il resto è a carico della Confederazione e dei Comuni interessati. Il progetto è stato elaborato congiuntamente da Cantone, Comune di Muralto, Città di Locarno, Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia (CIT), FFS, FART e AutoPostale.

L'iniziativa popolare «Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità»: una proposta promossa dopo la pandemia da COVID che vuole introdurre una nuova legge che regolamenti il ruolo di Cantone e Comuni, come pure le condizioni di lavoro dei dipendenti delle strutture, i diritti dei pazienti e degli utenti, la modalità di gestione e valutazione della qualità e l'istituzione di uno o più organi di mediazione per pazienti, utenti, parenti o rappresentanti legali. La legge prevedrebbe, inoltre, anche la nomina di una commissione parlamentare di controllo di tutto il settore.