
Una stazione più sicura, accogliente e funzionale per il Locarnese. È questo l’obiettivo del progetto del Nodo Intermodale di Locarno-Muralto, al centro della conferenza stampa tenutasi questa mattina a Bellinzona, organizzata dal comitato interpartitico a sostegno dell’intervento. Il progetto – su cui il popolo sarà chiamato a esprimersi nella votazione cantonale del 15 giugno – rappresenta, secondo i promotori, un tassello fondamentale per completare la rete del trasporto pubblico ticinese.
Perché presentarlo a Bellinzona?
La scelta della sede non è casuale: Bellinzona è infatti un esempio concreto di come un nodo intermodale ben progettato possa riqualificare un’intera area urbana, rendendo più attrattivo l’uso dei mezzi pubblici e migliorando la qualità della vita. “Il Locarnese merita lo stesso slancio”, è stato sottolineato dai promotori. Con l’arrivo di Alptransit e l’aumento della connettività grazie al tunnel del Ceneri, la regione ha visto crescere in modo significativo la domanda di trasporto pubblico: +38,5% su gomma e +44,6% su ferro tra il 2019 e il 2023. Ma la stazione, oggi, non è all’altezza di queste sfide: caotica, scomoda e poco sicura, è considerata inadeguata per una delle principali porte d’accesso turistiche e regionali.
Un progetto maturo e condiviso Frutto di oltre dieci anni di lavoro e coordinamento tra Comune di Muralto, Città di Locarno, Commissione Intercomunale dei Trasporti, Cantone, FFS, FART e altri attori, il progetto prevede una trasformazione sostanziale dell’area della stazione. Tra gli elementi centrali:
- Sicurezza e accessibilità: un nuovo terminale bus centrale con marciapiedi a norma disabili, percorsi protetti per pedoni e ciclisti, attraversamenti semaforici sicuri, separazione dei flussi per evitare conflitti tra utenti.
- Efficienza e sostenibilità: corsie preferenziali per i bus, collegamento con la rete semaforica intelligente, supporto all’elettrificazione della flotta FART con benefici in termini di rumore e inquinamento.
- Riqualifica urbana: riduzione del traffico su viale Cattori, nuovi spazi pubblici curati e accoglienti, arredo urbano moderno, illuminazione LED e verde urbano.
- Visione futura: una struttura pensata per adattarsi all’evoluzione dei trasporti e garantire la massima fruibilità per tutte le categorie di utenti.
Un’occasione da non perdere
Il costo complessivo dell’opera è di 16,6 milioni di franchi, di cui solo 7,1 milioni a carico del Cantone, grazie anche al contributo federale di oltre 5 milioni, che però scadrà alla fine del 2025. Per il comitato favorevole si tratta di un investimento infrastrutturale strategico, non di un lusso. Dopo Chiasso, Mendrisio, Bellinzona, Lugano e i progetti futuri a Biasca e Giubiasco, è ora che anche il Locarnese abbia una stazione degna di questo nome. Il messaggio è chiaro: dire SÌ al Nodo Intermodale di Locarno-Muralto significa credere in un Ticino più moderno, sostenibile e connesso. Dire NO significherebbe rimandare di anni – forse decenni – una riqualifica attesa e necessaria. “Non azzoppiamo il Locarnese”, concludono i promotori, “è il momento di colmare il divario e costruire una porta d’accesso degna della regione”.