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"No" degli Stati a una moratoria al piano di smantellamento di FFS Cargo, il comitato: "Argomentazioni fallaci"
© SBB/CFF/FFS
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Redazione
12 ore fa
Secondo il Comitato "NO allo smantellamento di FFS Cargo", il mercato "è pesantemente influenzato dalla politica, la quale purtroppo non rispetta la volontà popolare espressa alle urne con l’Iniziativa delle Alpi”.

Il Consiglio degli Stati ha deciso oggi di non accogliere i punti della mozione della propria Commissione dei trasporti che avrebbero imposto una moratoria al piano di smantellamento delle FFS Cargo. È stato invece accolto il punto che chiede di non prevedere aumenti di prezzo per i servizi di FFS Cargo. Il Comitato “NO allo smantellamento” ribadisce dal canto suo la propria opposizione "ai tagli che comporteranno le future strategie per il Canton Ticino, come pure per il trasferimento su rotaia in tutta la Svizzera". L’appello “è a non abbandonare una regione nella quale la logistica e i trasporti possono essere una risorsa, se ben coordinati, o una crudele condanna”.

"Argomentazioni fallaci"

Secondo il comitato, le argomentazioni sostenute dalla maggioranza del Consiglio degli Stati sono fallaci: “Scelte politiche legate alla grande ondata di liberalizzazione degli anni ‘90 del secolo scorso vorrebbero che FFS Cargo agisse come un’impresa privata in un mercato liberalizzato, ma nella realtà questo mercato è pesantemente influenzato dalla politica, e purtroppo non una politica che rispetta come si conviene la volontà popolare espressa alle urne con l’Iniziativa delle Alpi”. Per riprendere il consigliere agli Stati Pierre-Yves Maillard durante il dibattito odierno, “quello del trasporto merci non è un mercato libero e aperto, ma è influenzato da una serie di scelte politiche”.

L'appello

Mettere in concorrenza FFS Cargo con le compagnie ferroviarie private, nonché con il traffico su strada che rimane quasi totalmente esonerato dal pagamento dei costi ambientali, di salute e infrastrutturali che crea, “ci porta ad appellarci nuovamente alla politica federale perché prenda sul serio la crisi in atto e ne riconosca le matrici politiche, tra cui liberalizzazione e laissez-faire, che producono una costellazione che nuoce all’ambiente, alla salute, alla manodopera di qualità e alla volontà popolare di trasferimento del traffico di transito". Proprio la settimana prossima andrà al voto l’adattamento della tassa sul traffico pesante (TTPCP), "uno strumento fondamentale per parificare almeno parzialmente le esternalità negative per la salute e l’ambiente causate dal traffico pesante su gomma". Per questo, il comitato "continuerà a lavorare a fianco dei lavoratori e della cittadinanza che vorrà battersi in difesa del tessuto sociale del nostro cantone".

 

 

 

 

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