
Il consigliere federale Guy Parmelin ha deciso, negli scorsi giorni, di cestinare il progetto di revisione di ordinanza che voleva dare ai Cantoni la possibilità di aumentare il lavoro domenicale nei negozi. L’articolo puntava a creare una base legale a livello nazionale per le aperture domenicali nelle grandi città con turismo internazionale. Tra queste figuravano Zurigo, Ginevra, Berna e anche Lugano. Una decisione che ha molto deluso il settore turistico. “In Svizzera non riusciamo ancora ad allinearci alle grandi città europee”, commenta Lorenzo Pianezzi, già presidente di Hotelleriesuisse Ticino. “Sappiamo che per richiamare turisti ci vogliono degli attrattori quali negozi e commerci. Pensiamo al villeggiante proveniente da un paese del Golfo, che rimane in Svizzera solo per un weekend e vuole fare shopping: se capita in un sabato festivo, riparte senza fare acquisti". Ecco, "dal nostro punto di vista c’è una grossa perdita di possibile guadagno, perché non riusciamo ancora capire che una liberalizzazione delle aperture può essere interessante”.
"Opportunità mancate che fanno male"
Pianezzi cita l'esempio di città di paesi limitrofi. “Stando al foglio di Hotelleriesuisse, per il periodo 2009-2019, laddove i negozi all’estero erano aperti c’è stato un 37% di occupazione in più dei letti, a fronte di una crescita soltanto dell’11% in Svizzera". Questi dati "sembrano dirci che stiamo mancando delle opportunità. E non stiamo parlando di un periodo in cui le cose vanno particolarmente bene: usciamo da un 2024 molto difficile. Tutte queste opportunità che al momento non ci vengono concesse ci fanno un po’ male”.
Un 2025 cominciato all'insegna della positività
Gettando uno sguardo all'andamento della stagione turistica, nel Luganese l'inverno del 2024 "ha visto l'assenza di grandi eventi e congressi, fattore che ha pesato molto sull’andamento". Il 2025, invece, "è sembrato cominciare con maggiore positività". Infatti, "tra gennaio e fine marzo abbiamo quattro congressi importante nella regione che portano dell’ossigeno. Sappiamo che per destagionalizzare non basta il turismo ‘puro’, bensì serve anche quel mix di turismo congressuale e di business", conclude Pianezzi.
L'intervento completo di Pianezzi a Ticinonews: