Locarno-Muralto
No al nodo intermodale, de Dea: “Contenti per l’unità del risultato”. Caprara: “Non sarà semplice riprendere il discorso”
Redazione
6 mesi fa
Reazioni opposte dopo la bocciatura espressa alle urne dai cittadini. La copromotrice del referendum: "Tutti i locarnesi che conoscono la zona hanno percepito quale sarebbe stato il pericolo". Il copresidente del comitato interpartitico per il "Sì": “Il tutto sarà rinviato 'a sine die'".

L’ultimo treno è partito e chissà quando tornerà. I pochi ticinesi che ieri hanno imbucato la busta, hanno deciso che il progetto del nodo intermodale della stazione FFS di Locarno-Muralto, era da infilare nel tritadocumenti. Una sentenza senza appello, da un Locarnese tinto di rosso, che lascia molto sodisfatti i sostenitori del referendum “Salva Viale Cattori”. “Siamo molto contenti, soprattutto per questa unità del risultato, perché tutti i Comuni hanno reagito nello stesso modo", afferma ai microfoni di Ticinonews la copromotrice Renza de Dea. Questo “ci ha dato conferma che abbiamo colpito nel segno. Sicuramente tutti i cittadini che conoscono questa zona hanno ben percepito quale sarebbe stato il pericolo”.

Caprara: "Vedo anche una certa sfiducia"

Per quanto il "no" l’abbia spuntata per soli 102 voti, il Locarnese è stato chiaro e una sonora bocciatura è arrivata proprio dal comune di Muralto. “La delegazione delle autorità aveva approfondito tutta una serie di questioni arrivando a maturare il convincimento che questa fosse l'unica variante possibile, con una proposta di un possibile studio su una variante alternativa 1A che invece in Consiglio comunale non ha trovato la maggioranza", spiega il copresidente del comitato interpartitico “Sì alla porta d’accesso del Locarnese” Bixio Caprara. "A me sembra di leggere, in questa situazione, anche una certa sfiducia verso il Comune di Muralto”.

Una lettera al DT

Il treno è partito, ma secondo i referendisti tornerà prima di quanto si pensi, anche grazie a una loro personale iniziativa. “Scriveremo a brevissimo una lettera al Dipartimento del territorio, al quale chiederemo di rendersi attivo per districare questa matassa", rileva de Dea. "Il fatto che si dica che ci vuole così tanto tempo per trovare una soluzione non è assolutamente corretto. Bisogna semplicemente mettersi a lavorare e rimboccarsi le maniche”. È meno ottimista Caprara, sia sulle tempistiche sia sul finanziamento di Berna, che cade automaticamente con la bocciatura del progetto. “Il tutto sarà rinviato 'a sine die', e sappiamo tutti che la Confederazione è in una situazione di risparmio. Sta rivedendo le percentuali di contributo anche per questi progetti e quindi non sarà sicuramente semplice riprendere il filo del discorso”.

 

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