Ticino
“Niente Pasqua con bar e ristoranti chiusi”
Foto © CdT/Gabriele Putzu
Foto © CdT/Gabriele Putzu
Marco Jäggli
4 anni fa
Questo l’appello dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli che si dichiara “preoccupata” in vista dell’imminente avvio della stagione turistica e vuole riaperture dal 22 marzo: “I turisti arriveranno comunque”

Alle molte voci che domandano una pronta riapertura di bar e ristoranti si aggiunge oggi quella del Consiglio di amministrazione dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli che, preso atto delle dichiarazioni di mercoledì 24 febbraio del Consiglio federale, esprime preoccupazione in vista dell’imminente avvio della stagione turistica, “e in particolare della Pasqua, che quest’anno sarà bassa cadendo il 4 di aprile”. Per questo, l’OTLMV auspica “che, con tutta la prudenza del caso, il Governo possa il prossimo 22 marzo propendere per un’apertura degli esercizi pubblici e delle infrastrutture culturali, ovviamente nel rispetto delle più stringenti norme di sicurezza”.

“Evitare una Pasqua con le serrande abbassate”
“L’OTLMV comprende e sostiene l’approccio prudente delle autorità nella gestione della crisi pandemica”, si legge nella nota, “ma facendosi interprete delle gravissime difficoltà che affliggono ristoratori, albergatori e operatori turistici, lancia un accorato appello affinché si faccia tutto il possibile per evitare lo scenario di una Pasqua con le serrande di bar e ristoranti chiusi”.

“Una beffa se i turisti trovano chiuso”
Per l’OTLMV infatti il periodo delle due settimane pasquali è “cruciale” per l’economia turistica del Locarnese. “In caso di meteo favorevole”, si sottolinea nella nota, “i turisti scenderanno comunque in Ticino e sarebbe davvero una beffa se ciò avvenisse senza che la regione possa beneficiare di una buona parte dell’indotto economico”.

“Sostenere la filiera del turismo”
“Sostenere le richieste di aiuto degli operatori”, sottolinea ancora l’OTLMV, “significa sostenere tutta la filiera del turismo che partendo dai produttori e i grossisti coinvolge piccoli e grandi commerci, su su fino alle aziende di trasporto, alle attività ricreative e alle strutture gastronomiche e ricettive”. Nel Locarnese, si evidenzia, “sono migliaia le famiglie che direttamente o indirettamente lavorano per il settore”.

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