Ticino
“Nelle cliniche condizioni salariali inaccettabili”
Foto CdT
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Filippo Suessli
4 anni fa
Il sindacato Vpod denuncia le condizioni contrattuali nelle cliniche private, in particolare per quanto riguarda gli scatti salariali

“Il Contratto collettivo delle cliniche (CCL) è fermo ed immobile dal 2013. Purtroppo, i datori di lavoro hanno sempre rifiutato ogni miglioramento e pertanto le condizioni di lavoro sono peggiorate rispetto al resto del personale impiegato nel settore socio-sanitario ticinese”. È questa la denuncia del sindacalista Vpod Stefano Testa, che punta il dito contro le cliniche private ticinesi e definisce la situazione “sempre più inaccettabile”.

A preoccupare sono, in particolare, gli scatti salariali che durante la carriera sono definiti “a singhiozzo e a macchia di leopardo, senza un minimo di coordinamento generale e di controllo sindacale”. L’unica nota positiva, secondo il Vpod, è rappresentata dalla Clinica Santa Chiara, che ha abbandonato il Contratto collettivo per sottoscriverne uno migliore, più vicino a quello dell’Eoc.

Per il 2021, gli scatti salariali nelle cliniche ticinesi sono piuttosto confusi. Se alla Clinica Varini e alla Clinica Luganese Moncucco vi sono stati, alla Clinica Viarnetto una decisione sarà presa dopo gennaio, mentre la Santa Chiara rivaluterà la situazione a maggio. Nessuno scatto per i dipendenti della Hildebrand, mentre Ars Medica e Sant’Anno applicano un sistema meritocratico, che il sindacato definisce “non controllabile”.

“La situazione pandemica ha pesato in maniera rilevante sui conti di alcune cliniche, che denunciano pesanti deficit e il ritardo degli aiuti statali. Ma tuttavia il Sindacato VPOD non reputa corretto che a fare le spese di questa situazione sia il personale sociosanitario. Il rischio aziendale non deve ricadere sulle spalle del personale, sia nelle cliniche profit, sia in quelle no profit”, conclude Stefano Testa.

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