
Venerdì 23 giugno, ore 21.26: l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici NLM bacino svizzero vota all’unanimità lo sciopero a partire da oggi, domenica 26 giugno, ore 10.00. Mani alzate per dire un chiaro no a chi li vuole fare naufragare a livello occupazionale e umano. Si tratta di una scelta forte presa in tutta consapevolezza e convinzione. Una scelta coraggiosa per rispondere ad una situazione estrema: il licenziamento collettivo di 34 dipendenti. In gioco ci sono i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, la loro dignità e il valore del lavoro. In gioco c’è un’idea di servizio pubblico sempre garantito con grande professionalità e competenza a beneficio di tutti: residenti, utenti, turisti, passeggeri occasionali.
«Venerdì sera i dipendenti NLM hanno deciso di entrare in sciopero per far valere i loro diritti e la loro dignità. 34 dipendenti tutti residenti in Ticino che vogliono lottare, compatti e determinati, per il loro futuro» ha detto Angelo Stroppini, del sindacato del personale dei trasporti SEV. Gli ha fatto eco Enrico Borelli, segretario cantonale di UNIA. «Compatto e coeso anche il fronte sindacale, che parla con una sola voce. Poiché solo uniti si possono vincere le battaglie». Sulla stessa lunghezza d’onda Leonardo Matasci, OCST, che ha sottolineato l’importanza della compattezza in un momento tremendamente delicato. Del resto, è stato detto da alcuni lavoratori, «l’unica cosa certa è che ci hanno licenziati tutti e che abbiamo perso il nostro posto di lavoro». Giorgio Tuti, presidente del SEV, ha ribadito il pieno appoggio sindacale: «Siamo qui per accompagnarvi e sostenervi, perché uno sciopero non è mai facile. In questa vertenza ci si è dimenticati completamente di voi che lavorate, delle vostre famiglie. Tutti coloro che hanno delle responsabilità, dovranno assumersele».
Durante la conferenza stampa, i rappresentanti delle tre sigle sindacali hanno ricordato ai media come si è giunti a questa situazione. «Abbiamo puntualmente chiesto delle rassicurazioni ai protagonisti pubblici e privati che ruotano attorno alla NM, ma nulla si è mosso». Durante la settimana che ha proceduto lo sciopero, lavoratori e lavoratrici hanno distribuito dei volantini per sensibilizzare l’utenza e l’opinione pubblica. Molte le attestazioni di solidarietà, fissate anche sulle pagine bianche del libro della solidarietà, che tutti possono firmare.
Una solidarietà più che meritata, che premia lavoro e responsabilità dei dipendenti. «Lavoratori e lavoratrici – spiega Stroppini – non hanno infatti voluto iniziare subito lo sciopero, per permettere sabato 24 giugno lo svolgimento di una gara sportiva e per non rovinare il giorno più bello di una coppia, che ha deciso di sposarsi e di servirsi del battello per la cerimonia». Lavoro e responsabilità purtroppo trafitti da una decisione aziendale contro cui tutti i dipendenti intendono ora lottare.
Nel frattempo, SEV, UNIA e Ocst sono stati impegnati senza sosta in una serie di incontri e di contatti con direzione NLM, Ufficio federale dei trasporti e Consiglio di Stato del Canton Ticino. E questi contatti proseguono in queste ore con la medesima determinazione con cui sono iniziati. A Bellinzona, a Berna e in altre sedi.
«Qui ora non si tratta di dare la colpa a uno di questi tre protagonisti – hanno aggiunto Stroppini e Tuti – ma piuttosto di spingerli a collaborare affinché si trovi una soluzione per questi lavoratori e queste lavoratrici». Perché, occorre pur dirlo, questi tre attori si sono sì mossi, «ma senza pensare minimamente ai lavoratori», ha sottolineato Borelli. A livello ministeriale, tanto per cominciare, Svizzera e Italia hanno firmato dei Memorandum di intesa per migliorare la qualità del servizio sul lago; sono poi stati creati dei gruppi di lavoro a livello ministeriale e cantonale. «Questi gruppi di lavoro – ha precisato Angelo Stroppini - sono andati nel dettaglio, fino a definire un miglioramento dell’offerta dei titoli di trasporto. È stata persino firmata una nuova concessione che prevede una collaborazione tra la NLM e la SNL. Pochissimi giorni fa abbiamo appreso che si va verso la creazione di un consorzio tra la SNL (che ha appena disdetto il CCL) e la NLM. Ma, come hanno detto i miei colleghi sindacalisti, ci si è completamente dimenticati di questi lavoratori. L’unica cosa certa per loro è il licenziamento per la fine dell’anno».
L’unica cosa certa, davvero, è che la storia si ripete: a perdere penne e piume, sono sempre e ancora i dipendenti. E per i tre sindacati non è semplicemente accettabile.
«Da questa situazione – hanno concluso i rappresentanti sindacali - se ne esce solo con l’impegno di tutti. I dipendenti hanno cercato in ogni modo di farsi ascoltare, di fare valere le loro legittime ragioni. Non sono stati ascoltati».
Per cui da oggi resta loro solo l’ultima misura a disposizione: lo sciopero. Sapendo, tuttavia, di poter contare anche sulla comprensione di turisti ed utenti. «In questi giorni – ha concluso Angelo Stroppini - chi viaggia sui battelli ha capito cosa può voler dire lavorare sapendo di essere licenziato e non aver la minima prospettiva occupazionale e contrattuale per il futuro».
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata
