
Sono state sei richieste di naturalizzazione, ieri sera in Consiglio comunale a Lugano, ad accendere maggiormente gli animi.
Tra le trattande vi erano molti tempi importanti, come i crediti per la nuova scuola dell'infanzia di Molino Nuovo e la relativa sala multiuso (entrambi poi approvati).
Ma, come detto, i momenti più forti della serata sono stati quelli vissuti durante la lunga discussione sulle sei richieste di naturalizzazione.
La Commissione petizioni del Consiglio comunale di Lugano, nella quale siedono 4 PLR, 4 leghisti, 2 PPD, 2 PS e un Verde, aveva presentato due rapporti. Quello di maggioranza invitata a respingere tutte e sei le richieste, quello di minoranza solo una.
Il relatore di minoranza, Raoul Ghisletta (PS), ha ribadito in aula come la procedura a Lugano sia rigorosa e come tutti e cinque i candidati siano riusciti a superarla in modo impeccabile. Per cui, a suo dire, la maggioranza della commissione aveva basato la sua scelta negativa su elementi soggettivi, isolati e fragili.
A nome dei commissari di maggioranza ha risposto a Ghisletta il leghista Marco Seitz. "A che serve allora la Commissione delle petizioni? Sembra uno scandalo quando si propone di respingere una domanda. Vista la situazione delle finanze, allora smantelliamola e facciamo passare tutte le richieste."
Maruska Ortelli (Lega) ha poi precisato che i rapporti contrari alle naturalizzazioni non erano stati firmati solo dai leghisti, anche perché da soli non avrebbero potuto avere la maggioranza.
Infine il capogruppo PLR Roberto Badaracco ha incitato i colleghi a mettere da parte le emozioni e basarsi sugli elementi, nessuno dei quali avrebbe permesso di negare la cittadinanza ai cinque richiedenti.
E il PLR, tranne due commissari che sono rimasti fermi sulle loro idee, lo ha seguito. Per cui le cinque richieste di naturalizzazione sono passate a larga maggioranza, mentre la sesta, per la quale tutta la commissione aveva detto no, è stata bocciata.
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