Elezioni federali
Nasce il "Movimento per le Valli del Ticino" per far rivivere le periferie
Redazione
9 mesi fa
Alle elezioni federali di ottobre c'è anche una lista civica, indipendente e apartitica che vuole tenere alta l'attenzione sui temi che riguardano le valli e regioni di montagna. "Senza un politica pragrmatica e a misura d'uomo, il futuro delle zone periferiche è destinato a farsi nebuloso".

C'è una nuova forza politica che si presenta alle prossime elezioni federali. Si chiama Movimento per le Valli del Ticino e oggi, tramite un comunicato stampa, si presenta, svelando i temi che intende portare a Berna e chi sono i suoi candidati.

Una lista civica e indipendente

Si tratta di una "lista civica, indipendente e non partitica", sostenuta da 192 proponenti, che pone particolare attenzione alle tematiche legate alle valli e regioni di montagna. "La cultura alpina, in tutte le sue forme (storica, naturalistica, antropica ed enogastronomica), ancora oggi presente nelle valli grazie in particolare ai propri abitanti che con sacrificio ed entusiasmo la conservano, va salvaguardata in modo attivo dallo Stato, perché rappresenta un patrimonio inestimabile di proprietà di tutti i ticinesi" sottolinea il movimento. "I problemi vanno quindi affrontati e gestiti seriamente per aiutare la popolazione locale". 

Le tematiche

Tra i problemi da affrontare vengono citati numerosi temi, tra cui la "perdita di posti di lavoro, l'agricoltura in difficoltà, le attività alpestre e di allevamento in balia dei grandi predatori, leggi territoriali e sul bosco sempre più restrittive, moltiplicatori comunali più alti, difficoltà crescenti nel riattare i rustici, il dezonamento dei terreni edificabili e la tendenza sempre più marcata verso lo sviluppo centripeto, la concentrazione di tutti i servizi di base e dei posti di lavoro pubblici nelle zone urbane, la messa in discussione a livello federale dei canoni d’acqua, l'iniqua distribuzione dei guadagni sull’energia idroelettrica prodotta nelle valli, la suddivisione in troppe zone dell’abbonamento Arcobaleno per i mezzi pubblici". Tutti temi che stando al movimento vanno discussi e risolti a Berna poiché dipendono da leggi federali. "Senza una politica pragmatica e a misura d’uomo, che sappia affrontare concretamente questi problemi proponendo soluzioni efficaci e realistiche, il futuro delle zone periferiche è destinato a farsi nebuloso, con il rischio di trasformarle in pochi anni in semplici dormitori o in luoghi di svago per il fine settimana".

Gli obiettivi

Il movimento è nato "dall'esigenza impellente" di portare all'attenzione dell'opinione pubblica e della politica cantonale e federale le tematiche citate, insieme ad altre di primaria importanza per il futuro delle zone montane, si legge nella nota diramata dal movimento. "Oggi una legislazione troppo restrittiva, l’attenzione sempre più marcata nei confronti delle zone urbane, la tendenza dello Stato e delle ex regie federali di smantellare i servizi periferici, rendono sempre più complicato vivere e operare nelle valli del Ticino, mettendone a rischio la vitalità e il futuro". A preoccupare è anche il ritorno dei grandi predatori, in particolare del lupo, "la cui espansione sembra fuori controllo" e sta "seriamente mettendo in pericolo l'economia alpestre e la produzione casearea, e di conseguenza la cura e la manutenzione del nostro prezioso territorio alpino, oltre che la permanenza di giovani famiglie nelle valli più discoste".

Chi si candida

Il movimento ha deciso di candidare 7 persone per il Consiglio nazionale, che risiedono in varie regioni del Cantone. Si tratta di Jonatan Bachmann di Lodano, Claudio Cattori di Giubiasco, Marco Costi di Bodio, Paolo Dova di Ponto, Stefan Frueh di Intragna, Renato Patà di Sonogno e Giorgio Regazzoni di Caneggio.

Congiunzione con il Centro

Visto che il partito Il Centro si è dimostrato "particolarmente sensibile e vicino ai temi" sostenuti dal movimento per le Valli del Ticino, la forza politica ha deciso congiungere la propria lista con il partito "pur mantenendo la propria completa indipendenza".