
Forse vi sarà capitato di varcare il confine, spingere un po’ troppo l’acceleratore, dimenticarvi di pagare un posteggio o un casello autostradale e, di conseguenza, di ricevere una multa. Nei casi in cui questa non fosse stata saldata le società di recupero crediti, su mandato dell’Italia, intervenivano per recuperare i crediti persi. Ma ora qualcosa cambiato con una decisione del Tribunale penale federale. Lo spiega l’avvocato Marco Ciamei a Ticinonews: "Qualcuno ha segnalato questo modo di agire al Ministero pubblico della Confederazione, che ha avviato una procedura per violazione dell'articolo 271 del Codice penale, che stabilisce che non è possibile in Svizzera agire per conto di uno Stato estero, esercitando poteri di una pubblica autorità".
Pressione sui cittadini
Le violazioni alla legge sulla circolazione stradale in Svizzera sono portate in esecuzione dalla polizia. Queste società agivano dunque illegalmente senza autorizzazione, facendo pressione sui cittadini. Nelle lettere inviate dalle società ci sono infatti “frasi che nel contesto costituiscono una pressione a pagare”, precisa ancora l’avvocato.
I rischi di non pagare le multe
Tutto bene, dunque? Non proprio. I rischi di non pagare le multe infatti rimangono, aggiunge Ciamei. "Quando arriva una multa dall'Italia, l'indicazione è quella di sottoporla a un esperto e valutare se è legittima o meno. Se non lo è, impugnarla. Se è ritenuta legittima, andrebbe pagata perché altrimenti si possono avere conseguenze in Italia. Il veicolo può venir confiscato. In alcuni casi si possono ricevere procedure anche in Svizzera”.
La sentenza
Qui è possibile consultare la sentenza del 22 giugno 2022 della Corte degli Affari Penali.