Ticino
Multe, anche Varese ha un problema con i 'furbetti svizzeri'
Multe, anche Varese ha un problema con i 'furbetti svizzeri'
Multe, anche Varese ha un problema con i 'furbetti svizzeri'
Redazione
6 anni fa
Solo il 10-12% degli automobilisti con targa estera, soprattutto svizzera, passa alla cassa

Non solo Como e Milano. Anche il comune di Varese è confrontato con il problema dei furbetti delle multe, soprattutto stranieri. Stando agli ultimi dati della polizia locale, da gennaio a oggi sono ben 3000 le sanzioni comminate ad automobilisti con targa svizzera o, in generale estera, per divieto di sosta, parchimetri non pagati o infrazioni al codice della strada. Per i forzieri di Palazzo Estense l'incasso ammonterebbe a ben 145 mila euro. Ma come già accaduto in riva al Lario, sono molto poche quelle che vengono effettivamente riscosse. 

"Di solito la percentuale non supera il 10-12 per cento" ha spiegato il comandante della Polizia locale, Matteo Ferrario, a La Prealpina. Va meglio per le auto immatricolate in Italia: una sanzione su due almeno, viene pagata.

Per tentare di incassare il dovuto, il Comune si appoggia a una azienda esterna che si occupa di rintracciare – cosa non facile – i dati anagrafici del titolare e di scrivere la sanzione nella lingua del Paese in cui il mezzo è immatricolato. Per quel che riguarda la Svizzera la Polizia locale procede in autonomia, spedendo la multa con una raccomandata.

Un modus operandi che non dà però garanzie di successo. Come confermato lo scorso marzo dal comandante della polizia locale di Como Donatello Ghezzo a Ticinonews (vedi articolo suggerito)  il grosso problema lo si riscontra a livello di ordinamento giuridico. "La multa italiana corrisponde infatti a un ‘semplice’ atto amministrativo che per gli automobilisti comaschi si traduce in un intervento dell’Agenzia delle Entrate in caso di mancato pagamento mentre per l’estero occorrerebbe trasformarlo in un atto giudiziario in modo da avviare le procedure per una riscossione coattiva. Un percorso molto costoso che non avrebbe senso sostenere per piccole somme, dell’ordine di 50 euro ciascuna”. 

Per questo Palazzo Cernezzi si è affidato a una società di riscossione esterna, alla quale è stato affidato il compito di incassare i soldi delle multe comminate agli stranieri. Il comune ha inoltre già annunciato di voler riscuotere tramite un’azione di recupero crediti gli scoperti dei debitori più recidivi degli ultimi 5 anni. 

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata