Ticino
Monte San Giorgio, scoperto un Lariosaurus con la pelle conservata
Foto F. Magnani © MCSN
Foto F. Magnani © MCSN
Redazione
3 giorni fa
Un fossile rinvenuto a Meride dai ricercatori del Museo cantonale di storia naturale rivela per la prima le membrane interdigitali del rettile marino, cambiando l'interpretazione della sua anatomia e il suo stile di nuoto.

Nuova scoperta al Monte San Giorgio, sito UNESCO tra i più importanti per i fossili del Triassico. Durante le campagne di scavo del 2023 condotte lungo il torrente Gaggiolo, nei pressi di Meride, il Museo cantonale di storia naturale ha rinvenuto un esemplare di Lariosaurus valceresii con la pelle conservata, che contribuisce a chiarire il suo metodo di nuoto. Lo studio, appena pubblicato sulla rivista Swiss Journal of Paleontology del gruppo Springer Nature, descrive il ritrovamento del primo esemplare di Lariosaurus con la pelle conservata e il primo appartenente alla specie Lariosaurus valceresii ritrovato sul versante svizzero del Monte San Giorgio.

Una conservazione straordinaria che svela il nuoto del rettile

La particolarità di questo rettile marino è la conservazione della pelle sotto forma di sottile film carbonioso, che delinea l’intero profilo del corpo e degli arti. In particolare, nella zona delle zampe anteriori e nella parte anteriore del torace, il profilo del corpo suggerisce la presenza di una muscolatura molto sviluppata, indizio di uno stile di nuoto paragonabile a quello delle attuali otarie: ideale per rapidi scatti in acqua. Questa conservazione ha permesso di osservare per la prima volta al mondo le membrane interdigitali del genere Lariosaurus, ciò che cambia l’interpretazione dell’anatomia di questi rettili marini. In alcune zone del corpo sono distinguibili anche la forma delle squame di cui era ricoperto, simile a quella dei coccodrilli odierni.

Un lavoro di ricerca dal respiro internazionale

Il reperto, primo Lariosaurus valceresii trovato sul versante svizzero del Monte San Giorgio, è stato descritto dai ricercatori del Museo cantonale di storia naturale in collaborazione con l’Università dell’Insubria e l’Università di Torino. Per l’occasione è stata realizzata anche una ricostruzione virtuale in collaborazione con la Fondazione e il Museo dei Fossili del Monte San Giorgio. La scoperta conferma il ruolo di primo piano del Museo di Lugano nella valorizzazione scientifica e internazionale di questo patrimonio unico.