
Un incidente che lascia l’intera comunità di Arbedo-Castione in apprensione e riaccende i riflettori sulle misure di prevenzione nell’utilizzo di monopattini, biciclette e più in generale della mobilità lenta. Ne abbiamo parlato con Mattia Da Dalt, addetto alla prevenzione della Polizia cantonale
Le regole principali
Ruote colorate, design accattivanti. I monopattini sono sempre più diffusi tra i bambini ed esistono modelli già a partire dai 3 anni di età. Forse non tutti sanno che anche per questo mezzo di locomozione esistono delle regole. Mattia Da Dalt, addetto alla prevenzione Polizia Cantonale ci spiega la regola principale: "Il monopattino muscolare può essere utilizzato da tutti sul marciapiede, su corsie ciclabili e in zone pedonali, ma non in strade aperte al traffico". Il monopattino muscolare dunque deve viaggiare sul marciapiede anche se a guidarlo è un adulto, non è invece obbligatorio l’uso del casco ma è fortemente raccomandato: "Per il monopattino muscolare, il casco, per legge, non è obbligatorio, però noi diciamo sempre che è fortemente consigliato, così come anche per il monopattino elettrico oppure per le biciclette elettriche a 25 km/h e con una potenza massima di 500watt", ci spiega sempre Da Dalt.
L'elettrico
Negli ultimi anni si è assistito a un notevole incremento dell’utilizzo di monopattini e biciclette elettriche che naturalmente possono essere guidate a determinate condizioni. Per tutte queste tipologie quale tipo di casco è consigliato? "Il casco fortemente consigliato è quello tipico da bicicletta", dice Da Dalt,. "Ci sono anche altri caschi, ma quelli sono per chi conduce motorini o motoveicoli. Per quanto concerne il monopattino elettrico e quello muscolare, utilizziamo quello da bicicletta". Oltre al casco esistono altre forme di protezione: "Possono essere delle ginocchiere, possono essere delle luci che mettiamo sulla persona o sul veicolo o anche indossare indumenti chiari o rifrangenti per rendersi visibili di giorno ma soprattutto di notte".
L'apprendimento dei più piccoli
L’educazione stradale inizia già alla scuola dell’infanzia e prosegue con numerose formazioni durante il percorso scolastico. Per i piccoli utenti è il primo approccio con le regole della circolazione: "Alcuni sono preparati altri forse un po’ meno. Vediamo però che hanno la voglia di capire come ci si comporta in strada prima in qualità di pedoni poi, più in là, in qualità di ciclisti. Sono attenti a capire se quel che fanno lo fanno bene oppure se hanno bisogno di correggere i loro comportamenti", ci racconta sempre l'addetto alla prevenzione della Polizia cantonale.
