Ticino
Moncucco, in corsa anche il gruppo italiano Humanitas
Redazione
11 anni fa
Oltre all'Ordine dei medici e all'Eoc, i gruppi interessati sarebbero 6-7. E Respini sapeva della vendita da un anno

Nuovi particolari emergono sulla trattativa per la vendita della Clinica Luganese, messa sul mercato dalla Congregazione delle suore infermiere per "tappare" il buco milionario dell'Ospedale Valduce di Como.

Il Caffé torna oggi sul caso e rivela un altro gruppo interessato all'acquisto: il Centro clinico ospedaliero Humanitas di Milano, che gestisce nel Belpaese altri cinque istituti. Oltre ad alcune altri gruppi italiani in corsa rimarrebbero sempre gli svizzeri Hirslanden e Sonenhof. Se si continua a considerare in corsa anche Genolier che, con le dichiarazioni degli ultimi giorni, nonostante il ritiro ufficiale dell'offerta, ha lasciato più di una porta aperta, secondo il domenicale gli interessati sarebbero 6-7, tra cui anche le due fondazioni (Pantaway e Fondation Assistance), riconducibili all'attuale presidente del Cda della clinica Renzo Respini, date da molti come le favorite, ma che non avrebbero ancora presentato un'offerta concreta.

A questi vanno aggiunti anche gli interessamenti mostrati dall'Ente ospedaliero cantonale (Eoc) e da una possibile, ma ancora tutta da verificare, cordata composta da medici ticinesi sotto l'egida dell'ordine professionale diretto da Franco Denti

"Respini sapeva già da un anno della vendita"

Secondo quanto pubblicato stamattina sulle pagine de il Caffé, che cita non meglio precisate fonti qualificate, il presidente del Cda della clinica Renzo Respini sapeva dell'intenzione da parte della Congregazione, su indicazione del Vaticano, di cedere la clinica già da circa un anno. Fatto che lo avrebbe spinto a commissionare una perizia di stima del valore alla Pricewaterhouse. Risultato: 60 milioni di franchi, un valore secondo gli esperti molto al di sotto di quello reale, ma che potrebbe aiutare Respini a far scendere il prezzo. 

Chi vivrà vedrà cantava Rino Gaetano, ma lo sguardo in questo caso va rivolto a Roma: sarà infatti il Vaticano ad avere l'ultima parola sulla trattativa. 

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