
Mohammad Rasoulof. È al regista iraniano che oggi è stato consegnato il primo Premio Locarno Città della Pace, istituito dalla Città sul Verbano in collaborazione con il Locarno Film Festival. Il riconoscimento, viene spiegato in una nota, "è stato attribuito nell’ambito della Giornata della Diplomazia, promossa durante il Festival, e intende onorare figure del mondo culturale che si sono distinte nella promozione della pace, della diplomazia e del dialogo tra i popoli". Conferito con cadenza biennale, il premio "nasce con l’obiettivo di rafforzare il ruolo di Locarno quale città simbolo del dialogo e della convivenza pacifica e per marcare il centenario del Patto di Locarno del 1925, passaggio cruciale della diplomazia europea del Novecento". Domani alle 11:45 il pubblico avrà l’occasione di incontrare Mohammad Rasoulof durante una conversazione moderata dal direttore artistico del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro, presso il Forum @Spazio Cinema.
La giuria
La giuria di questa prima edizione era composta da Ruth Dreifuss, già Presidente della Confederazione Svizzera e membro di importanti commissioni per la difesa dei diritti umani; Laura Sadis, membro dell’assemblea del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), già Consigliera di Stato e membro del Consiglio nazionale; Marco Solari, Cittadino onorario della Città di Locarno e ambasciatore dell’Esprit de Locarno, Presidente onorario del Locarno Film Festival; Raphaël Brunschwig, CEO del Locarno Film Festival e da Nicola Pini, Sindaco della Città di Locarno.
Perché è stato premiato Rasoulof
La scelta, come scritto, è ricaduta su Mohammad Rasoulof, "autore di un cinema poetico e politico, che esplora con forza e profondità i temi della libertà, della responsabilità individuale e della dignità umana. Con film come 'Il male non esiste' (There Is No Evil, Orso d’Oro alla Berlinale) e 'Il seme del fico sacro' (Premio Speciale della Giuria a Cannes 2024 e presentato in Piazza Grande a Locarno77), Rasoulof ha saputo coniugare rigore formale e impegno civile. Nel 2024, il regista è stato condannato in Iran a otto anni di carcere e alla fustigazione. Poco prima dell’arresto, è riuscito a fuggire dal Paese".
"Riaffermarsi come terreno fertile di diplomazia" e non solo
Durante la cerimonia, Nancy Lunghi, Capo Dicastero Cultura della Città di Locarno, ha affermato che "con l’istituzione del Premio Locarno Città della Pace, la Città intende riaffermare, con convinzione politica e visione culturale, il proprio ruolo storico quale terreno fertile di diplomazia, dialogo e difesa dei diritti umani. Un ruolo reso possibile anche grazie al grande impegno del Locarno Film Festival, partner fondamentale di questa iniziativa, che da quasi ottant’anni dimostra come il cinema possa essere molto più di un linguaggio artistico: può diventare uno strumento potente di diplomazia culturale, capace di far dialogare mondi, storie e coscienze. E proprio in un’epoca segnata da profonde fratture internazionali, la cultura – e il cinema in particolare – offre uno spazio insostituibile per costruire ponti e restituire centralità alla dignità umana. Scegliere Mohammad Rasoulof significa dunque riconoscere l’arte come forma di resistenza, come voce della coscienza collettiva e come impegno civile, valori che Locarno vuole continuare a sostenere con forza e coerenza, continuando a nutrire il suo spirito di dialogo e pace – l’Esprit de Locarno”.
L'Esprit de Locarno
Il sindaco Nicola Pini ha ricordato come “la firma dei trattati del 1925 portò anche alla definizione di ‘Esprit de Locarno’, che simboleggia la voglia di libertà, dialogo, confronto, apertura, dignità umana e impegno civile, come anche la necessità di risolvere i contrasti e l’opportunità di superare la divisione fra vincitori e vinti per elaborare un discorso universale. Questo ‘esprit’ trova una delle sue più sublimi concretizzazioni nel nostro Festival del film, importante strumento di comprensione, empatia, dialogo, confronto culturale, sociale e politico. Un importante strumento di pace, di cui abbiamo davvero bisogno e che rappresenta un’occasione privilegiata per conferire per la prima volta il nostro premio”.
"Un inno alla dignità umana"
Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Festival, ha invece spiegato come "il cinema di Mohammad Rasoulof è una delle espressioni più alte e compiute di un umanesimo che s’incarna con lucidità in un gesto cinematografico esemplare. Sempre lontanissimo dalla tentazione di semplificare le dolorose contraddizioni che affliggono i rapporti fra le istituzioni, il potere e gli individui, Rasoulof ha creato nel corso del suo esemplare percorso cinematografico un’opera che si offre come un inno alla dignità umana. Ed è solo dal pieno rispetto della dignità umana che può sorgere uno spirito di pace rinnovato”.
Il Premio
Il Premio Locarno Città della Pace, si legge infine nella nota, "rappresenta il primo passo di un progetto pluriennale volto a consolidare il profilo internazionale di Locarno come luogo di riflessione e scambio, nel segno dell’arte e della diplomazia. È concepito nell’ambito delle celebrazioni per il centenario del Patto di Locarno. Nel 2025, la Città di Locarno, in collaborazione con numerosi partner regionali, nazionali e internazionali, ha sviluppato un programma di eventi volto ad approfondire e promuovere i valori di pace e dialogo tra i popoli. Il Premio si inserisce a pieno titolo in questo percorso".